Si svolgerà il 1° ottobre per la stampa, un viaggio su un treno storico da Napoli Centrale a Pietrarsa per inaugurare gli Stati Generali del Turismo Sostenibile, in programma dall’1 al 3 ottobre al Museo Ferroviario di Pietrarsa.
A bordo del treno storico saranno presenti il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e l’AD del Gruppo FS Italiane, Michele Mario Elia.
Il treno, composto da una locomotiva elettrica storica e da cinque carrozze “Centoporte”, partirà alle 14.15 dalla stazione di Napoli Centrale.
La composizione del treno storico
Il treno storico da Napoli a Pietrarsa sarà trainato dalla locomotiva elettrica E626.428 e sarà formato da cinque carrozze tipo “Centoporte” (4 della serie 36.000 e 1 della serie 39.000). Il convoglio proviene dal deposito di Palermo, utilizzato come hub dei treni storici della Fondazione FS organizzati in Sicilia.
Le locomotive a 3000V c.c. del gruppo E626, progettate nel 1926 e prodotte in 448 esemplari su tre differenti serie dal 1927 al 1939, risulteranno essere dei veri e propri “muli della rotaia”. Esse nacquero sostanzialmente come locomotive multiruolo, ma con l’entrata in servizio delle E428, molto più veloci e potenti, saranno adibite principalmente al traino dei treni merci, di quelli viaggiatori locali ed alle spinte in coda ai convogli pesanti sui tratti acclivi.
Nella cinematografia italiana le locomotive di questo gruppo appaiono in molte pellicole come ad esempio, nel film “Il rapido delle 13.30” di Ruggero Deodato (1972) dove la macchina è ripresa anche al suo interno durante la corsa, in “Accadde tra le sbarre” di Giorgio Cristallini e “La stazione”, drammatico di Sergio Rubini del 1990.
Carrozza “Centoporte”
Le carrozze del tipo “Centoporte”, progettate nel 1928 e costruite a partire dal 1931 e fino al 1951 (con una pausa fra il 1940 e il 1947), furono le prime carrozze italiane realizzate in cassa metallica, anziché in legno. Con una capacità di settantotto posti a sedere, dotate di impianto di riscaldamento a vapore o elettrico, esse erano concepite per soddisfare l’elevata domanda di mobilità su tratte particolarmente affollate. Proprio per agevolare le operazioni di salita e discesa dei viaggiatori, erano dotate di un elevato numero di porte distribuite per tutta la lunghezza delle fiancate, che potevano arrivare fino a dieci per ciascun lato.
Ad oggi sopravvivono ancora cinquantadue esemplari delle diverse serie prodotte e tutti sono utilizzati nelle composizioni dei numerosi treni d’epoca, che la Fondazione delle Ferrovie dello Stato Italiane organizza ogni anno lungo itinerari di grande valenza storica e paesaggistica. Queste vetture sono, in assoluto, le più filmate nella storia della cinematografia nazionale.