La Reggia di Caserta si sta preparando per accogliere un nuovo sovrano, temporaneo però, visto che regnerà dal 4 maggio al 31 di ottobre con “Modigliani Opera- Innovazione ed arte”.
Ignorato in vita, alla morte precoce del pittore livornese, è seguito un riconoscimento universale dell’opera e un interesse, spesso morboso, attorno alla sua difficile e tormentata esistenza. Per conoscere entrambe i visitatori verranno accompagnati nel Palazzo Reale dei Borbone seguendo un percorso articolato in quattro sale. Un’immersione totale visto che include un’arena con schermo a 360° per la proiezione di un docu-film molto approfondito e di grande suggestione visiva dedicato al pittore. “Un Modigliani così non si era mai visto- dicono alla Fondazione omonima- E’ un’opportunità unica per conoscerne il mondo creativo ma anche per incontrare il vivace contesto storico e artistico che lo circondava”. Il “bel Modi”, come era chiamato a Parigi dove si era trasferito nel 1906 e dove è morto, nel 1920, di tubercolosi a trentacinque anni, ha vissuto in uno dei momenti più intensi della produzione artistica del XX secolo. Ne è stato protagonista assieme a Picasso, Soutine, Utrillo e come sempre per chi è avanti rispetto ai tempi, contestato. Alcuni dei suoi magnifici nudi , oggi contesi per milioni di euro da musei e collezionisti, fecero gridare allo scandalo già alla prima esposizione personale, nel 1917 alla Galerie Berthe Weill. L’aurea di “pittore maledetto” dedito a droghe ed alcool l’ha poi sempre accompagnato sebbene negli anni a cavallo della prima guerra mondiale nell’ambiente dei pittori di Montparnasse hashish ed assenzio fossero ampiamente diffusi. Altrettanto si è malignato sul suo rapporto con le donne, affascinate dalla sua bellezza e conquistate da un’eleganza di tratto e abbigliamento che lo ha accompagnato anche nelle costanti difficoltà economiche. Lo spettacolo multimediale ripercorre le tappe principali del percorso artistico ed episodi significativi della sua esistenza, unendo cinema, teatro, sound design, motion graphic , animazioni 3D e luci in un coinvolgente mix di linguaggi diversi. Il filo conduttore sarà la “metafora dell’occhio”, così da rendere evidente come Modigliani attraverso l’occhio abbia trasformato la realtà dell’arte. Tecnologia, narrativa, scenografia si uniscono a Caserta in nome dell’arte offrendo con “Modigliani Opera” una delle iniziative concepite, come ha sottolineato il Direttore della Reggia Mauro Felicoti, sì proprio lo “stakanovista” finito dopo il suo arrivo nel mirino dei sindacati nel 2016 perché lavorava troppo, per affiancare alla visita di questa meraviglia borbonica altre manifestazioni ad ampio raggio aumentando così l’offerta e l’appetibilità del sito. Altro impegno infatti il restauro e l’allestimento delle opere “Terrae Motus”, provenienti dalla collezione del gallerista Lucio Amelio e nate come omaggio di artisti del calibro di Andy Warhol, Robert Mapplethorpe, Mimmo Paladino, Joseph Beuys dopo il terremoto che colpi la Campania nel 1980. “L’idea- sottolinea Felicoti – è di inserire la Reggia nel circuito dell’arte contemporanea grazie anche a prestiti e a collaborazioni con
musei, come il MADRE di Napoli.”. La capacità e l’attivismo del Direttore hanno dato frutti oltre le aspettative. Infatti, se nel 2015 i visitatori erano meno di 500.000 all’anno il numero è stato poi in costante crescita. Fino agli oltre 800.000 del 2017, con incasso di circa 5 milioni di euro. Non lontano quindi quel milione di visitatori che Felicoti si prefigge di raggiungere entro la fine del 2019 anche rendendo la Reggia, patrimonio UNESCO una realtà sempre più dinamica. Auguri, Direttore.