Una zona di grande fascino il Canton Ticino, quella parte della Svizzera a breve distanza da molti centri lombardi e da Milano. Vicina visto che vi si parla italiano e il paesaggio è simile a quello attorno ai nostri laghi: il lago di Como e ancor più il lago Maggiore che nella sua parte nord è in territorio ticinese. Eppure un territorio diverso perché la pulizia ,l’ordine, la tranquillità, la qualità della vita sono fortemente svizzeri. Un giardino di delizie a portata di mano, sempre vivace per iniziative e proposte turistiche.
Come l’itinerario La Via Lattea, un “pellegrinaggio musicale” ideato dal compositore ticinese Mario Pagliarani e prodotto dal Teatro del Tempo giunto alla sedicesima edizione. Quest’anno il viaggio in cinque tappe o Movimenti, nei fine settimana del 21, 22 e del 27, 28 e 29 settembre, sarà dedicato a due fiumi. Il primo è un fiume reale, il Breggia, che scorre fra Italia e Svizzera, mentre il secondo è il fiume invisibile della musica di Bach che in tedesco significa ruscello.
L’idea guida è seguire il corso del Breggia dalla sorgente alle pendici del Monte Generoso, oasi naturalistica con il suoi 1750mt affacciati sulla bellezza del lago di Lugano, fino alla foce nel lago di Como, proponendo con strumenti d’epoca l’esecuzione integrale del capolavoro di Bach, l’Arte della Fuga, adattato per ascoltatori contemporanei. Un’esperienza unica, un dialogo fra paesaggio e musica. Al programma si aggiungeranno gli interventi dello scrittore ticinese Alberto Nessi (Gran Premio svizzero per la letteratura 2016) che, lungo il cammino, leggerà alcuni suoi testi di valore ecologico scritti per La Via Lattea, di Raimund Rodewald, docente di estetica del paesaggio al Politecnico di Zurigo, e di altri studiosi. “Il fiume Breggia che nasce in Italia, vive in Svizzera e muore in Italia, diventa modello per un progetto transfrontaliero ad unire i due Paesi nel nome di musica, letteratura ed ecologia”-osserva Mario Pagliarani- e La Via Lattea scaturita dall’interazione fra testo
musicale e ambiente circostante è una partitura scritta nel paesaggio da suonare camminando”. Si attraversano panorami in continua trasformazione. Dalla pace della Valle di Muggio al dinamismo delle cittadine del fondo valle, passando per fattorie, chiese, ville, fabbriche, centri commerciali. Lungo il cammino si incontrano luoghi di notevole pregio naturalistico, storico e architettonico, tra cui il Parco delle Gole della Breggia, la Chiesa Rossa di Castel San Pietro del 1300, la sala settecentesca della Nunziatura a Balerna, Villa Bernasconi, gioiello liberty a Cernobbio eVilla Olmo e la cinquecentesca Villa del Grumello a Como. Esecutori musicisti di calibro internazionale pronti a uscire dagli schemi come il cremonese Stefano Molardi, specialista di musica barocca e docente al Conservatorio di Lugano; il quartetto di saxofoni XASAX, formazione franco-svizzera fra le migliori di questo genere; l’Ensemble Ance d’Altura, un quartetto formato ad hoc intorno all’oboista Omar
Zoboli, docente alla Musikhochschule di Basilea; Claudio Jacomucci, fra i maggiori fisarmonicisti che ritorna alla Via Lattea con tre allievi. A questi si aggiunge l’Orchestra della Svizzera italiana (OSI) per la trascrizione di Luciano Berio dell’ultimo Contrappunto, con cui si concluderà il cammino. Come di consueto, La Via Lattea punta anche al coinvolgimento dei giovani rappresentati quest’anno dal Coro e dall’Ensemble vocale del Liceo di Lugano 1. L’esperienza de La Via Lattea 16 verrà memorizzata da una produzione radiofonica in collaborazione con RSI Rete Due e attraverso la realizzazione di un film documentario.
Programma, informazioni e prenotazioni: www.teatrodeltempo.ch.