Il piacere di una vacanza ai massimi livelli tra chilometri di piste e rifugi gourmet
Ho visitato quasi tutte le aree sciistiche dell’arco alpino e devo dire che l’Alta Badia è la zona che più mi è rimasta nel cuore e nella quale torno ogni inverno, almeno per una settimana. Naturalmente, questo è un giudizio personale e soggettivo, che non vuole assolutamente recare ombra alcuna a molte altre stazioni di ottimo livello.
Ma qui, con 130 chilometri di piste, collegate a 500 chilometri di altri comprensori del Dolomiti Superski, ho trovato una centralità e delle caratteristiche che mi fanno prediligere questo territorio. Qui si parla correntemente Italiano, Tedesco e Ladino. Quest’ultimo idioma è derivato da un antichissimo connubio tra le truppe latine e le popolazioni retiche. Ogni giorno è possibile percorrere sci ai piedi sempre nuove piste e scoprire valli e località di queste singolari montagne, che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Anche restando solo nell’area dell’Alta Badia ci si può spostare da Colfosco a Corvara, da La Villa a San Cassiano, da Badia a Pedraces. I collegamenti sono tecnicamente studiati per non recare danni all’ambiente, con impianti moderni e mai affollati. Le piste risultano perfette, grazie alla preparazione notturna e all’innevamento programmato che compensa i periodi di scarse precipitazioni. Ma una peculiarità assoluta di questa zona è di essere una meta ideale per chi ama lo sci ma anche la buona cucina.
Molto alta è la densità di ristoranti indicati dalle più autorevoli guide gastronomiche, con chef stellati e rifugi che propongono piatti della tradizione ladina, ma anche specialità di pesce e creazioni culinarie gourmet anche in quota. Un punto di riferimento in questo senso ed anche il più conosciuto è il Club Moritzino: un rifugio nato oltre cinquanta anni fa a 2100 metri sul Piz La Ila, sopra La Villa, facilmente raggiungibile con la cabinovia che porta sulla sommità della famosa pista Gran Risa. Grazie alla creatività e all’intraprendenza del suo patron, Moritz, (da cui il nome Moritzino) questa struttura, che all’origine era poco più di una malga, è oggi un ristorante, un wine bar, un self service lunch, un après-ski e un accogliente locale notturno che accoglie eventi, sciatori e vip.
Dopo cena e la discomusic, tutti possono ridiscendere a valle sulla pista rossa della Gran Risa, illuminati dalle luci dei gatti delle nevi, che li avevano portati in quota e che ora li seguono con perizia lungo il pendio. Un’esperienza indimenticabile, ideata da Moritz, che oltre ad essere un amante della montagna è anche un esperto aviatore: un personaggio unico che ha saputo cogliere appieno il fascino di queste vette e trasformare quest’emozione in una singolare ed efficiente azienda turistica d’alta quota, attiva dalle 8,30 del mattino fino a notte alta. Da Piz La Ila, di giorno, ci si può spingere facilmente alla scoperta di tutti gli itinerari sciistici che l’Alta Badia propone. Sullo sfondo del panorama dolomitico è possibile collegarsi sci ai piedi al carosello del Sellaronda, percorribile in senso orario e antiorario intorno al Gruppo del Sella. Interassante è anche il percorso della Grande Guerra, che si snoda lungo rilievi e pendii che un secolo fa furono teatro del primo conflitto mondiale. Bella è anche l’escursione con gli sci fino al Rifugio del Lagazuoi, dal quale è possibile raggiungere la zona dolomitica delle Cinque Torri e la vicina area di Cortina d’Ampezzo.
Un altro itinerario facilmente raggiungibile con gli sci da La Villa e dalle altre località dell’Alta Badia è quello che conduce al piccolo santuario e Chiesa della Santa Croce, situati in una splendida posizione ai piedi del “Sass dla Crusc”. Da Pedraces, due seggiovie conducono a un pianoro dal quale si può salire (sci in spalla) fino al rifugio Santa Croce che risale al 1718, per ospitare i pellegrini che si spingevano fin quassù. Questo rifugio vanta una tradizione familiare che si tramanda da cinque generazioni.
Le loro specialità sono la famosa frittata Kaiserschmarren con marmellata di mirtilli, le uova speak e patate e la polenta con funghi e formaggio. Piatti simplici della tradizione ladina che vengono gustati dagli sciatori nelle tre antiche “stube” della casa o all’esterno nelle giornate primaverili. Nel periodo estivo, questo santuario è tuttora meta di pellegrinaggi e nel rifugio si può pernottare a buon prezzo. Percorrendo il comprensorio dell’Alta Badia in tutt’altra direzione risalendo verso il Passo Gardena, si raggiunge il fondovalle di Colfosco dal quale una moderna cabinovia porta nella piccola ma deliziosa Val Stella Alpina, che ha una vista favolosa sulla dirimpettaia Val Mezdì.
In questa conca soleggiata si possono cimentare sciatori di ogni livello, in un ambiente tranquillo e meno frequentato. La seggiovia qadriposto Forcelles conduce fino a quota 2125 dove inizia una bella pista rossa. Sul lato opposto, un’altra cabinovia, la Col Pradat, porta a una pista nera breve ma larga e molto tecnica, adatta agli sciatori esperti che su questo pendio possono incontare spesso atleti di fama in allenamento. Insomma, in Alta Badia si può trovare tutto quello che può soddisfare uno sciatore e in fine stagione, come pure all’inizio della prossima, ci sono offerte speciali per risparmiare nel soggiorno e nello Skipass.
Foto: Carlo Sacchettoni – Cinzia De Micheli