Oramai, quasi tutti gli sciatori sanno che l’Alta Badia si è trasformata in una mecca per i buongustai, alla ricerca di piste perfette per discese indimenticabili nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio dell’UNESCO. A conferma di ciò, si rinnova l’iniziativa Sciare con gusto, che racchiude tutte le iniziative che contribuiscono a valorizzare il connubio vincente tra lo sci e la gastronomia. La stagione sciistica all’insegna della buona cucina, apertasi con il Gourmet Skisafari, terminerà con tre eventi di eccellenza: il primo appuntamento è con “Sommelier in pista”, previsto per il 9 e il 16 marzo. Si prosegue con la Roda dles Saus (dal ladino Giro dei sapori): un safari sugli sci alla scoperta dei piatti tradizionali della cucina ladina, in programma per la settimana dal 12 al 19 marzo. Domenica 19 marzo sarà poi la volta dei vini altoatesini, i quali potranno essere degustati a 2000 metri di altezza in occasione del quinto Dé dl Vin – Wine Skisafari. L’evento Sommelier in pista vuole valorizzare e far conoscere ulteriormente i migliori vini dell’Alto Adige. Gli ultimi due appuntamenti sono in programma per il 9 e 16 marzo e prevedono favolose sciate sulle piste dell’Alta Badia, abbinate alle degustazioni presso alcune baite. I partecipanti saranno accompagnati da un’esperta guida sciistica locale, nonché da un sommelier. Gli eventi sono organizzati in collaborazione con IDM, il Consorzio Vini Alto Adige e l’Associazione Sommelier Alto Adige. Per partecipare a Sommelier in pista ad un costo di 25,00€ è necessario prenotare presso gli uffici turistici dell’Alta Badia. Nella settimana dal 12 al 19 marzo 2017 ritorna la Roda dles Saus: sette giorni dedicati alla cucina e cultura ladina nell’area sciistica Skitour La Crusc. Sciando di baita in baita, si potranno assaporare i piatti che nascono nel cuore delle Dolomiti, abbinati ai migliori vini atesini. La cucina ladina, semplice ma genuina, è infatti al centro dell’attenzione presso i rifugi all’interno dell’area sciistica Skitour La Crusc. Ognuno di questi è specializzato nella preparazione di un piatto della tradizione locale, cucinato seguendo gli insegnamenti tramandati dalle nonne. La cucina dei masi era povera ma ben equilibrata per consentire ai contadini di allora di sopravvivere in salute nei lunghi periodi dell’isolamento invernale.
La foto di copertia e’ di Freddy Planinschek