Teatro San Paolo – Ostiense 190 – 8 | 12 NOVEMBRE 2017
LA PARTE MIGLIORE DI ME di Francesca Detti e Andrea Gambuzza
con: Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza scene e luci: Lucio Diana, ambienti sonori: Giorgio De Santis costumi: Blender
Lei ha qualcosa che non riesce a perdonarsi, lui ha qualcosa da nascondere. Un emozionante duello tra telefonate inaspettate, angoscianti sospetti e divertenti sorprese, sarà in scena al Teatro San Paolo – Ostiense 190 dall’ 8 al 12 novembre: LA PARTE MIGLIORE DI ME di Francesca Detti e Andrea Gambuzza. Protagonisti e registi: Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza.
Attraverso un confronto commovente e rocambolesco tra un’integerrima assistente sociale, alle prese con il suo primo incarico al rientro da un periodo di pausa forzata e uno sperduto padre separato, in piena fase di “ristrutturazione emotiva”, si assisterà ad un incontrarsi e ad un riconoscersi, per scoprire che tra la prassi e le eccezioni, c’è un filo che ci lega tutti: quello del bisogno del sentirsi accolti e dell’imparare a lasciarsi accogliere.
Un intreccio di reti metalliche ed elementi essenziali – progettati e realizzati, così come il disegno luci, da Lucio Diana – rappresentano l’interno di una casa semi arredata, sottolineando il carattere precario e claustrofobico della condizione dei due protagonisti. Una puntuale tessitura sonora agevola il viaggio dello spettatore attraverso le differenti atmosfere, accompagnando i dialoghi serrati di questo incontro-scontro, spesso comici, alle volte struggenti e introspettivi.
Da qualche anno si è fatta sempre più evidente una nuova determinazione, una presa di coscienza sociale, che potremmo identificare come quella dei “padri separati”. Uomini che, dopo una più o meno burrascosa esperienza di separazione, sono costretti nella maggior parte dei casi, ad abbandonare il tetto coniugale, trovandosi a dover affrontare repentini cambi di equilibri di natura affettiva, sociale ed economica. Partendo da un lavoro di interviste fatte ad alcuni protagonisti di vicende analoghe, tra i quali gli ospiti del Residence dei Babbi, attivato due anni fa dal Comune di Rimini e uno scrupoloso lavoro di documentazione sulle prassi e le normative in tema di affidamento di minori, lo spettacolo vuole osservare da vicino quello che è diventato uno dei disagi simbolo della nostra generazione, tentando di porsi degli interrogativi su una questione che crediamo sostanziale, ovvero: l’assenza di prospettive data dalla rottura degli argini col vecchio modello di famiglia.
Contestualmente allo spettacolo, il 9 Novembre alle 18.30 presso la libreria “Le Storie” in via Giulio Rocco – a Roma – si terrà la presentazione dell’omonimo libro di Francesca Detti e Andrea Gambuzza “LA PARTE MIGLIORE DI ME” (Edizioni Erasmo – novità editoriale settembre 2017), prefazione dello psicologo Nicola Artico e della drammaturga e sceneggiatrice Donatella Diamanti, ex-direttrice artistica della Città del Teatro di Cascina.
“La parte migliore di me” sceglie di mettere in evidenza, miscelando abilmente umorismo e malinconie, una realtà che si è fatta via via molto diffusa e problematica, vale a dire quella dei padri separati in difficoltà. Assegni di mantenimento da pagare, rapporti coi figli centellinati, un’immagine difficile da tenere al livello che il ruolo paterno richiederebbe: tutto di affastella e diventa dannatamente difficile da gestire, mentre capita magari di avere anche una vita propria da rimettere in piedi per poter alzare lo sguardo in avanti e ripartire con fiducia verso un qualche futuro”. Tratto dalla prefazione di Donatella Diamanti
“Oggi, molto più di ieri, sappiamo che la “scena della cura”, intesa non solo come cura medica ma anche e più in generale come cura di chiunque porti una difficoltà o una sofferenza, è un contesto molto largo. Molto complesso e molto dinamico. Per questo l’idea originale di Francesca Detti ed Andrea Gambuzza di rappresentare un tema difficile, come il lavoro di un assistente sociale che deve occuparsi delle possibili condizioni di danno o pregiudizio di un bambino, e di genitori malamente separati, appare particolarmente moderna, attuale. E ci vogliono tatto, ironia, sensibilità in dosi misurate, per non scadere in una visione eccessivamente drammatica da un lato, oppure macchiettistica dall’altro. E’ questa la prima qualità del testo e della performance, quella di Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza, nel tradurlo sul palco”. Tratto dalla prefazione di Nicola Artico
Foto di copertina: Roma – Basilica di San Paolo