Pomezia ha grandi potenzialità di sviluppo turistico ancora non completamente esplorate. E’ quanto è emerso dai risultati dell’Osservatorio Turistico della città laziale. L’Amministrazione in questi anni ha lavorato intensamente affinché si creassero le condizioni per far crescere il turismo e tutti i suoi indotti economici. Il Sindaco Fabio Fucci, nel corso della conferenza stampa tenuta a Roma presso Palazzo Valentini, ha dichiarato: “pulizia e decoro urbano, riqualificazione del litorale, parcheggi e infrastrutture, collaborazione virtuosa con le strutture ricettive, efficienza dei trasporti, rilancio del Museo Lavinium e apertura dell’area archeologica sono le risorse paesaggistiche e naturalistiche di cui Pomezia è ricca, sono al centro del nuovo piano regolatore che stiamo per approvare”. La principale finalità dell’Amministrazione, quella di valorizzare l’identità locale e far diventare Pomezia una destinazione turistica, di accogliere turisti ed escursionisti in base ad una scelta ponderata, ha dunque trovato rispondenza in uno studio commissionato alla SL&A di Roma, che è partito da una fotografia del turismo attuale sia sul fronte dell’offerta, sia della domanda, e infine dei mercati e della domanda potenziale. Da una analisi dell’offerta è emerso che i quattro elementi essenziali (raggiungibilità, attrattori, ospitalità e servizi) hanno risposto tutti in maniera ottimale, sia pure con punti di forza e di debolezza, ma soprattutto hanno indicato con chiarezza gli spazi ed il potenziale di miglioramento. Per quanto concerne il tema della mobilità, benché sia costantemente al centro del dibattito locale, è emerso che Pomezia è un comune relativamente raggiungibile sia per strada che per ferrovia. Per quanto concerne gli attrattori, la Costa con le sue qualità non solo balneari, il Museo ed i siti archeologici, il parco tematico di Zoomarine e gli altri limitrofi, rappresentano certamente un sistema di primo livello anche in una prospettiva internazionale. La prossimità con Roma costituisce un po’ la delizia, ma insieme anche la croce del territorio. Il terzo elemento, la ricettività, depone ampiamente a favore della città. La capacità alberghiera di Pomezia di accogliere turisti è di prima qualità. Accanto a questa si pongono anche altre soluzioni ugualmente interessanti (campeggi, seconde case, i B&B. ecc). Per quanto concerne, infine i servizi, la stessa dimensione urbana garantisce un buon livello degli stessi, per quanto concentrati in alcuni punti topici (centro storico, lungomare, asse viario mare-Castelli, centri commerciali), che non coincidono con le strutture ricettive. Questo vale sia per l’intrattenimento (con Zoomarine e Cinecittà World a rappresentarne le punte avanzate anche per quanto riguarda una clientela regionale), che per la ristorazione (molto diffusa ed apprezzata) oltre che per lo shopping (che vede ovviamente nell’Outlet il suo “faro” esterno, anche di presa internazionale). “L’Osservatorio, ha dichiarato Stefano Landi, Presidente della SL&A, ha evidenziato che la città ha tutte le carte in regola per diventare Destinazione Turistica. Questo è il principale risultato della prima edizione dell’Osservatorio Turistico della città, che mette a disposizione i suoi dati alle imprese e ai cittadini. La prima constatazione è che Pomezia esce a testa alta dal cono d’ombra in cui è stata spesso confinata, e punta ormai in modo consapevole al turismo come potente fattore di sviluppo. Dinamismo, crescita, innovazione, progettualità: negli ultimi 10 anni le strutture ricettive sono cresciute del 47% mentre la media Italiana è a valore negativo e quella regionale cresce ma solo del 16%. A Pomezia si riscontra quindi un sistema ricettivo in buona salute e relativamente florido, in particolare orientato al segmento MICE (meeting, incentive, congressi e business), ma non solo. Cade anche lo stereotipo che dipingeva Pomezia come comune satellite di Roma, e questo è confermato dall’indagine svolta sui turisti, che per oltre il 60% si trovano a Pomezia non per caso, ma per motivi di lavoro/meeting generati dal territorio. Solo il 18% invece pernotta a Pomezia dovendo poi andare a Roma per lavoro. Le potenzialità da sfruttare sono tante: i segmenti di pubblico che frequentano il territorio di Pomezia sono diversificati: le famiglie a Zoomarine, il Centro Storico visitato da più della metà dei turisti, i gruppi e le coppie che apprezzano la visita al Museo Archeologico Lavinium. Per non parlare delle altre risorse, prime fra tutte Torvajanica e il Borgo di Pratica di Mare. Pomezia, – ha detto infine Landi – dimostra un grande punto di forza su cui fare leva: quasi il 60% dei turisti ci sono già stati almeno una volta, e si tratta di un altissimo grado di fedeltà, un patrimonio ancora tutto da sfruttare con proposte diverse anche per stagioni diverse”.