Apre a Napoli un nuovo concept di pizzeria per riscoprire il piacere di ritrovarsi
A Napoli, in via Via Barbagallo, accanto al Teatro Palapartenope e al The Space Cinema, nei locali di 800 mq della storica Brasserie,che per trent’anni è stato il punto di riferimento di tanti giovani e non solo, ha aperto la Pizza Social Lab: un nuovo progetto di PIANES srl di tre imprenditori napoletani provenienti da settori ed esperienze diverse, che mette al centro la pizza come occasione di incontro e condivisione (social) e come laboratorio (lab) di sapori, ricette e abbinamenti.
Pizza Social Lab fa riscoprire il piacere di ritrovarsi intorno ad un tavolo per condividere spicchi di pizza e di vita, scoprire nuovi e più inconsueti abbinamenti, vivere un’esperienza di pizza a tutto tondo in un unico locale: dalla più classica e tradizionale a quella più creativa e contemporanea.
Per Carlo Migliarotti, Barman Manager nonché insegnante in due scuole private convenzionate con la Regione: «Preferisco che il cliente scelga il signature cocktail prima di scegliere il tipo di pizza. Si tratta di una specie di gioco con il cliente che viene invogliato e stimolato ad assaggiare vari cocktail, i quali tutti hanno alla base prodotti genuini e freschi come il Turmeric Ambre che prevede nella ricetta la curcuma fresca e la radice di zenzero fresca. Il cocktail viene abbinato alla pizza ripieno classico, a quella con le alici e alla pizza patate e salsicce. I sapori si completano abbinando le pizze con i cocktail utilizzando sia nelle pizze che nei cocktail prodotti freschi di stagione con il migliore equilibrio dei sapori».
In carta 8 signature cocktail, per ogni drink viene indicata la pizza più adatta da gustare, così alla Lardiata viene abbinato un Ginger Fritz, alla tradizionale Cosacca un Velvet Rep, alle classiche Margherita e Marinara il cocktail Only Basil a base di London dry gin, succo di limone ed estratto di basilico. Altrettanto curata e originale è la carta delle birre alla spina e in bottiglia, nonché quella dei vini, tutti del territorio.
Donatella Bernabò Silorata, intervenendo alla presentazione del nuovo locale, ha detto: «Si tratta di un locale unico a Napoli dove si può mangiare sia la pizza della tradizione napoletana sia la pizza contemporanea basata sull’innovazione.
Anche individuare il nome è stato fatto attraverso un lavoro di squadra – ha riferito Donatella Bernabò – a cominciare dalle tovagliette». Le scritte sui muri riprendono quelle sulle tovagliette e invitano alla felicità. Questi alcuni esempi:
“La vera tradizione italiana? Cibo in compagnia e felicità”;“Pizza Social Lab, il segreto per essere felici è mangiare pizza in compagnia”;“La felicità a tavola con chi ami”;“La felicità è fatta di spicchi rubati … e gustati in compagnia”.
Dunque possiamo dire che si tratta di un decalogo per essere felici, a cominciare dalla tavola, infatti c’è uno stretto legame tra cibo e benessere. Gli alimenti che ci piacciono, come la pizza, ci regalano subito un senso di felicità. Ce ne sono alcuni in particolare che hanno effetti benefici sul nostro umore, proprio per le loro proprietà. La pizza, insieme al pane, alla pasta, alla verdura, alla frutta e soprattutto all’olio di oliva è uno dei principali simboli della dieta mediterranea.Anche il logo – ideato dall’agenzia napoletana Wstaff – è stato attentamente studiato: uno spicchio di pizza, dove le due L di social lab si trasformano in virgolette, chiaro rimando allo scambio di conversazioni vis-à-vis intorno ad un tavolo.
Nel locale Pizza Social Lab vi sono due forni per pizze e dunque due linee di produzione: Rosario Ferraro, con un’esperienza decennale presso la famosa “Antica Pizzeria da Michele” dei Condurro, è responsabile della linea di produzione della pizza tradizionale a ruota di carretto, a pasta sottile; il maestro pizzaiolo Gennaro Melillo, formatosi alla scuola di Giuseppe Vesi “Pizza Gourmet”, è responsabile della linea creativa con pizze contemporanee per i palati più curiosi e sofisticati, basate sull’innovazione del topping e sul giusto blend di farine. Coordina i pizzaioli Antonio Mascia, il maestro pizzaiolo della Brasserie. La carta delle pizze propone così tre linee: Le Classiche, Le Creative e Le Ricette della tradizione. Per il pizzaiolo Gennaro Melillo «La nostra pizza innovativa non vogliamo chiamarla pizza gourmet ma preferiamo chiamarla pizza contemporanea, i due tipi di pizze che prepariamo, sono come due scuole di pensiero che negli ultimi anni si sono contrapposte con impostazioni diverse. Noi abbiamo deciso di superare questa contrapposizione per far comprendere che le due tipologie di pizze possono convivere: la pizza classica è quella preferita dai clienti legati alle tradizioni, quella innovativa è la preferita dei giovani. Oggi i pizzaioli più giovani sono portati a preparare pizze innovative. Quando il cliente si siede al tavolo è un momento di pace durante il quale si annientano le contrapposizioni. In sintesi stare bene a tavola anche con idee diverse».
Il locale ha all’ingresso il bancone bar per suggerire al cliente che entra il migliore abbinamento del cocktail con la pizza che ordinerà in seguito. Al centro della prima sala vi è un grande tavolo quadrato contornato di sgabelli e con in mezzo la riproduzione di un albero per consentire ai clienti di socializzare.
Alla presentazione è intervenuto uno dei soci, Pietro Rinaldi, contitolare del locale, che ha raccontato: «Prima di iniziare l’attività abbiamo preferito provare e ancora provare per 4 mesi, siamo tutti emozionati per questo matrimonio tra due realtà differenti dei tipi di pizza che offriamo. Abbiamo dedicato una zona del locale totalmente chiusa per il terzo forno a vista per la preparazione delle pizze senza glutine per rispondere ad una domanda in forte crescita. Abbiamo 24 dipendenti che lavorano “di pala” e sono dei grandi lavoratori sentendosi tutti parte di una grande famiglia».
A metà gennaio sarà pronto il progetto per il giardino esterno dove verranno aggiunti all’incirca altri 200 coperti. La clientela sarà trasversale da quella dei 18 anni in su. Abbiamo raccolto il commento del Sommelier Tommaso Luongo, delegato dell’A.I.S. Napoli intervenuto all’evento: «Prevedo un grande successo per quest’iniziativa. L’abbinamento più classico con la pizza era quello con la birra. Ora l’abbinamento con un cocktail è una novità sempre più richiesta. Ovviamente occorre una grande professionalità per miscelare bene perché il mondo della mixology è particolare».
Gianluca Paino uno dei titolari del locale ha riferito:
«Abbiamo scelto un percorso snello, la cucina servirà – per ora – per i finger food, gli antipasti e i taglieri. Abbiamo scelto la pizza come il vero cuore del nostro locale. Nella sala è stata lasciata una vetrata con la scritta Brasserie per legare l’antico locale, con trent’anni di storia, con il nuovo Pizza Social Lab che inizia oggi un nuovo discorso».
A breve verrà inaugurato anche il take-away che si affaccia sul fronte strada, tra le pietanze nel menù vi saranno la pizza in teglia romana e la pinza, una focaccia con l’80% di idratazione caratterizzata dall’avere maggiore altezza e morbidezza ma con una crosta croccante.