Parco Nazionale del Gran Paradiso: cento anno in difesa della natura

Celebrazioni nei 13 comuni dell’area e nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, anch’esso centenario.

Cento anni fa, il 3 dicembre 1922, l’Italia istituì la prima area protetta, dopo aver ricevuto dal Re Vittorio Emanuele III i territori dell’ex riserva reale di caccia. Il Parco Nazionale Gran Paradiso ha un secolo di vita. Non solo è la più antica superficie preservata d’Italia, ma rappresenta un simbolo indiscusso del rapporto tra uomo e natura e di quanto questa relazione debba essere necessariamente simbiotica per essere tutelata. In questi cento anni le vicende legate al Parco, e soprattutto la sua gestione, hanno subito un’evoluzione tale da portarlo oggi ad essere un importante attore internazionale per quanto concerne le strategie di ricerca e conservazione, ma anche di fruizione stessa, della natura. Una visita al Parco oggi è un’esperienza che conta di essere illuminante perché certamente sa trasmettere al visitatore il concetto essenziale di quanto sia necessario, da parte di tutti, adottare piani e comportamenti utili alla salvaguardia dell’ecosistema. Soprattutto in un momento storico nel quale assistiamo alla drammatica minaccia dei cambiamenti climatici, la conservazione di queste aree protette, rappresenta una sfida nella difesa della biodiversità e nel mantenimento dell’equilibrio biologico del pianeta. Il Parco non vuole più essere percepito come una meta turistica da visitare all’unico scopo di godere del piacere di meravigliosi panorami, ma vuole divenire anche strumento per vivere un momento utile, per non dire necessario, a ricevere e far proprio il messaggio che questo piacere non è infinito e che, per continuare a fruire di tanta maestosa bellezza, è necessario essere parte attiva nelle azioni di protezione. Occorre un impegno personale, ma anche globale: è tempo non solo di prendere dalla natura, ma anche dare qualcosa alla natura, imparando le buone prassi adottate in un’area protetta come il Parco per farle proprie, essere in grado di estrarle ed applicarle nella quotidianità. Le celebrazioni del centenario del Parco in questo 2022 sono state immaginate come una chiamata al turismo attivo, dove l’area protetta insieme ai suoi visitatori ambiscono ad esser un organismo unico che conosce, ama e protegge la natura. Quello che si aspetta nei prossimi mesi è un lungo racconto in cui il Parco Nazionale Gran Paradiso sarà protagonista e anche scenografia di una storia straordinaria ed affascinante, che racconta di uomini, animali e paesaggi di incredibile bellezza. Il programma dei festeggiamenti si aprirà con un evento ufficiale a Roma a fine aprile, organizzato in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, anche questo giunto alle 100 primavere, ma sarà solo con l’arrivo dell’estate che verrà dato il via al programma degli eventi che coinvolgeranno tutti e 13 i Comuni appartenenti al territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso, e faranno da cornice alla narrazione del Parco sui principali aspetti che vengono da sempre tutelati. Ecco, in sintesi il calendario degli eventi. Il 17-19 giugno, a Valsavarenche, l’unica valle interamente ricompresa nel territorio protetto, si farà portavoce dell’importante riserva d’acqua che rappresentano i grandi ghiacciai. Le guide alpine e gli alpinisti si recheranno sulla cima del Gran Paradiso per piantare la bandiera ufficiale del Centenario. Il 2-3 luglio, a Ronco Canavese si parlerà dell’importanza ecologica del Lupo e di come si estinse dalle Alpi per poi farvi ritorno con una lenta migrazione dai luoghi dell’Appennino in cui ha da sempre trovato rifugio. Il 6-10 luglio, il comune di Noasca sarà il luogo di elezione dei grandi ungulati, tra cui lo stambecco, il simbolo del Parco. Il 15 luglio, la storia dei 100 anni del Parco sarà messa in mostra a Cogne presso la storica Maison Daynè. Il 16-17 luglio, una festa metterà in luce ogni aspetto inerente alla montagna, è quella che organizzerà Locana per celebrare ogni simbolo della cultura alpina. Il 28 – 31 luglio, Aymavilles prporrà uno studio sulle civiltà alpine del passato e del presente. Il 31 luglio, a Campiglia Soana, frazione di Valprato si trova il centro visitatori del Parco dedicato ai rapporti tra l’Uomo e le coltivazioni tipiche della montagna.

DGT

Il 6 agosto, a Rhêmes Notre Dame, ci sarà un approfondimento sul cambiamento climatico e sulla biodiversità. L’acqua come risorsa sarà simbolo della montagna al centro dell’evento di Ceresole Reale il 12 agosto. Il giorno successivo, 13 agosto, si terrà un incontro dedicato alle coltivazioni tipiche della montagna a Rhemes-Saint-Georges. Delle colture vitivinicole montane si discuterà a Villeneuve il 14 agosto. Ad Introd, dal 18 al 21 agosto, si parlerà di suoni naturali e di musica. Il 27 agosto, a Ribordone si riprenderà a parlare di acqua ed elementi naturali quali simbolo del piano spirituale e divino di molte culture e religioni. Molti altri appuntamenti sono previsti in questo calendario, ricordiamo l’inaugurazione di Park To Park il 25 giugno a Ceresole Reale. Di rilevanza internazionale sarà l’ottava Conferenza Mondiale sugli ungulati di montagna, a Cogne dal 27 al 30 settembre organizzata dai parchi di Gran Paradiso e Abruzzo che sono sede di attività di ricerca e conservazione di queste specie. Infine, il 3 dicembre 2022 al Castello di Sarre si chiuderanno tutte le attività con un evento commemorativo dell’istituzione del Parco.
Foto fornite da Open Mind Consulting SRL