Il turismo in Italia e in particolare nel Lazio genera occupazione. Secondo l’Osservatorio EBTL (Ente Bilaterale Turismo del Lazio) sono attualmente 75.159 coloro che lavorano negli alberghi, nelle agenzie di viaggio e nella ristorazione, dei quali 69.000 con contratto stabile. Una cifra, questa ultima, crescita dell’1,11% nel 2015. Tuttavia, negli esercizi ricettivi, alberghieri ed extralberghieri della capitale, il primo trimestre 2016 fa registrare una caduta della domanda interna con un -2,04% di arrivi italiani e un aumento degli arrivi stranieri del +2,83%, rispetto allo stesso trimestre del 2015; quindi una frenata del movimento turistico. Che il turismo e il suo indotto siano tra i pochi volani della nostra economia che creino occupazione è stato dimostrato in pratica dai 200 posti di lavoro messi in campo a Roma dalla seconda edizione del Career Day, dove migliaia di giovani si sono candidati alle offerte di più di venti aziende di rilevante importanza nel settore turistico. Nella conferenza stampa in occasione di questo evento, il Presidente dell’EBTL, Giancarlo Mulas, ha rilevato che “questa iniziativa rivolta alle giovani generazioni è una testimonianza di ottimismo, persino doverosa per chi fa impresa.”
Mulas ha indicato che i numeri vanno saputi leggere con attenzione: comparando i dati dell’Osservatorio EBTL con quelli ISTAT (Eurostat) ed UNWTO (World Tourism Barometer), si rileva, stando ai dati Istat, che il movimento turistico in Italia ha registrato nel 2015 bem 109,4 milioni di arrivi (+2,6% sul 2014) e 384,6 milioni di presenze (+1,9% sul 2014). L’Osservatorio EBTL (metodo campionario: il 20% circa delle strutture ricettive classificate per legge) nel 2015 ha rilevato nelle strutture alberghiere di Roma Capitale, 14 milioni di arrivi (+4,23% sul 2014) e 34 milioni di presenze (+3,62% sul 2014). Gli arrivi e le presenze incidono dunque sui dati nazionali (Istat) rispettivamente per il 12,8% (109,4 milioni) e per l’8,84% (384,6 milioni). E’ interessante inoltre la comparazione dei ritmi di crescita degli arrivi nel 2015 fra Europa (+5%, stando al World Tourism Barometer), Italia (+ 2,6% stando all’Istat) e Roma (+4,23% per l’Osservatorio Ebtl). Infine, il World Tourism Barometer UNWTO prevede per 2016 una crescita mondiale degli arrivi stimata in +4% mentre al 2030 verranno raggiunti 1,8 miliardi di arrivi. Previsioni interessanti queste ultime, salvo eventi eccezionali o imprevedibili e assestamento del quadro geopolitico internazionale. Tornando a puntare l’obiettivo sul Lazio e su Roma in particolare, si nota che nonostante le attese per il Giubileo, i risultati sono al momento deludenti: nel mese di marzo ha inciso l’esito negativo dell’andamento relativo al periodopasquale (-0,91% gli arrivi e -1,21% le presenze rispetto alla Pasqua 2015). Inoltre, negli alberghi tale contrazione risulta più marcata: -2,54% negli arrivi e -2,41% nelle presenze. Il primo trimestre del 2016 segna la caduta della domanda interna (italiani) ma un positivo movimento degli stranieri per un saldo complessivo che non arriva al +1% (+0,54% negli arrivi e +0,28% nelle presenze), mentre il saldo del 2015 era del +4,06% di arrivi e +3,51% di presenze rispetto al trimestre 2014.
In definitiva, nel primo trimestre 2016 rispetto a quello del 2015, perdiamo 3,52 punti negli arrivi e 3,23 punti nelle presenze. Anche il Vice Presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio ha commentato l’andamento turistico locale inquadrandolo nel quadro più ampio dell’attuale congiuntura: un quadro con luci e ombre, dove sembrano prevalere le ombre. A fronte di un mercato interno mediamente in calo, si assiste ad una leggera ripresa del mercato europeo, nonostante gli attentati che indubbiamente hanno depresso la domanda. Smeriglio ha infine sottolineato come al recente MITT di Mosca (Moscow International Tourism & Travel Exhibition) si sia appreso che esiste una potenzialità di circa 5 milioni di turisti russi che nella prossima stagione estiva diserteranno la Turchia e altre località del Mediterraneo orientale, come pure i Paesi del Nord Africa interessati dai conflitti o dalla instabilità politica. Spagna e Croazia – ha riferito Smeriglio – si sono già attrezzati per cogliere questa opportunità. C’è da chiederci se anche l’Italia saprà cogliere questa occasione.