Numeri record alla Borsa del Turismo Religioso Internazionale di Roma

“Il turismo religioso ha un target attuale, molto vivo e offre numerose prospettive di crescita. Si tratta di capire i cambiamenti e intercettare le richieste individuali per tarare le offerte sui bisogni effettivi».

Cosi’ Nicola Ucci, patron della Borsa Turismo Religioso Internazionale (BTRI) che si è appena conclusa a Roma con bilancio positivo e numeri record. Oltre 2300 contatti commerciali tra buyer (60 provenienti da 13 paesi) e seller (120 tra italiani ed esteri) per la manifestazione, unica in Italia nel suo genere, giunta alla sua Terza Edizione e organizzata da Hub Turismo religioso & culturale by Rete System srl in collaborazione con CITS, Centro Italiano Turismo Sociale, patrocinata dall’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana, dall’Agenzia per il Turismo della Regione Lazio e dall’Assessorato allo Sviluppo economico Turismo e Lavoro di Roma Capitale, dall’Università di Tor Vergata, e dalle maggiori Associazioni nazionali e locali di categoria (Federturismo – Confindustria, Assohotel

– Confesercenti, Faita – Feder camping Lazio).
“Un importante momento di incontro non solo commerciale ma anche di scambio culturale, del mondo del turismo religioso e della domanda turistica religiosa che si divide in due gruppi: il pellegrinaggio tradizionale e dei cammini di fede e quell’altra fetta della richiesta che vede nei siti religiosi non solo un luogo di fede, ma anche di interesse artistico e culturale”- spiega Ucci- “Ecco dove s’innesca il primo rapporto che abbiamo affrontato qui alla Btri, il legame tra fede e mercato”. Ne sono la prova le numerose proposte inedite emerse in questi incontri per valorizzare il turismo in luoghi meno noti, spesso a rischio di spopolamento, con una grande tradizione legata alle comunità territoriali che non va abbandonata. Una vera sfida nonche’ un impegno per tutti gli attori del settore, chiamati ad accogliere questa complessità e a ripartire da queste forme di turismo lento per rilanciare l’economia italiana. E non è un caso infatti che uno dei temi affrontati nelle varie tavole rotonde sia stato proprio: “Terremoto, luoghi di culto, turismo: una speranza da ri/costruire”, con Sergio Pirozzi, Sindaco di Amatrice e albergatori delle zone colpite dal sisma.
Innumerevoli le proposte italiane: la Sicilia con i Cammini francescani, la Costa Normanna con il Duomo di Monreale, i Santuari delle Madonie, il pellegrinaggio da Solunto ai Monti Sicani. L’Abruzzo con il percorso della Valle delle abbazie nella provincia di Teramo e le Marche che, dalla Santa Casa di Loreto, fanno partire più itinerari sia per il pellegrino che per il turista religioso, tra gli eremi di Monte Giove e Fonte Avellana, le abbazie di Sant’Elena, San Salvatore e San Biagio e i santuari di Macereto e delle Grazie a Jesi. L’Umbria propone il sistema dei cammini Francesco’s Ways, gli itinerari sulle orme di San Francesco che conducono ad Assisi, mentre il Lazio disegna pellegrinaggi meno conosciuti come quello della via Francigena del Sud in cui svetta il Santuario del Divino Amore e l’eremo del crocifisso di Bassiano scavato nella roccia o il paesino di San Giuliano dove “sparsi” in poco piu’ di trenta chilometri si incontrano tre basiliche cistercensi e due conventi benedettini. Da non dimenticare i 14 antichi cammini dei Pellegrini che attraversano l’Emilia Romagna per oltre 2000 Km di percorsi, dalla Via Francigena,

candidata a Patrimonio Unesco, alla Via Romea Germanica.
«La BTRI si conferma dunque un evento importante per la valorizzazione del patrimonio religioso e culturale, binomio inscindibile a cui guardare con favore da parte di chi lavora in campo turistico», commenta Paolo Proietti, Presidente Nazionale del Centro Italiano Turismo Sociale (CITS).

 

Foto di copertina: Estasi di Santa Teresa (Chiesa di S. Maria della Vittoria) . Roma