Museo del Tessuto di Prato: 11 febbraio – 27 maggio 2018 – Una Regina da Oscar

Sede indovinata il Museo del Tessuto di Prato, fra i più importanti a livello internazionale consacrati alla storia e lo sviluppo dei tessuti dall’antichità ai giorni nostri, per ospitare fino al 27 maggio l’eccellente mostra “Marie Antoinette- Una regina da Oscar”.

Dedicata ai magnifici costumi realizzati da Milena Canonero nel 2006 per il film omonimo e premiati con l’Oscar. Sito eccellente non solo il luogo, l’ottocentesca Cimatoria Campolmi, azienda tessile che si occupava di togliere ai tessuti la peluria eccedente

e perfetto esempio di archeologia industriale, ma la città stessa. Capitale dei “cenciaioli”, gli operai impegnati dal XIX secolo a riciclare avanzi di stoffa di sartoria e maglieria per ottenere tessuti a prezzi competitivi. Attività che raggiungerà negli anni del boom i 60.000 addetti e si riallaccia alla secolare tradizione tessile pratese. Già nel XIII secolo il fiume Bisenzio, con la sua pendenza e portata, consentì di costruire decine di mulini per la produzione di stoffe pregiate come testimoniano le preziose collezioni presenti nel museo, ricco di oltre 6.000 reperti. La mostra si apre con una sezione dedicata alla figura di Maria Antonietta e un’istallazione multimediale che ripercorre le tappe della sua vita e racconta anche il contesto sociale in cui è vissuta. Grande appassionata della moda la regina si crea un’immagine pubblica frutto della fantasiosa inventiva dei migliori artigiani di Francia: abiti sontuosi, accessori raffinati, parrucche stravaganti e preziosi gioielli all’insegna del lusso esasperato che verranno imitati non solo dalle nobildonne francesi ma da tutte le corti europee. Le sale del Museo si trasformano nei grandi saloni di Versailles e nei giardini del Trianon per accogliere le toilette della regina:dall’abito invernale indossato alla partenza dalla natia Vienna alla volta di Parigi all’abito con busto e doppio panier indossati da Maria Antonietta per l’incoronazione, fino a quelli delle scene della fuga da Versailles. I costumi progettati da Milena Canonero sono frutto sia di un’approfondita indagine iconografica sulla pittura europea del Settecento, sia dello studio psicologico del personaggio. Un’adolescente indisciplinata rispetto alla rigidità di convenzioni della corte di Versailles e ne insegue solo l’aspetto ludico e piacevole chiudendo gli occhi sulle problematiche dell’epoca. Una cecità che le risulterà fatale. Il risultato del lungo lavoro di progettazione e di confezione sartoriale dei costumi ha prodotto circa 170 costumi di cui più di 100 solo per la protagonista Kirsten Dunst. Il film ha indicato un nuovo modo di interpretare il soggetto storico nel cinema e giungendo a rendere contemporanea e glamour l’immagine della protagonista, osando perfino dettagli paradossali, come le scarpe opera di Manolo Blahnik, idolatrato creatore di calzature super sexy e le All Star Converse in gomma e tela indossate dalla regina. Un calendario di iniziative affiancherà la mostra: visite guidate e teatralizzate , laboratori per i più piccoli, degustazioni, incontri musicali, conferenze, proiezioni (INFO  www.museodeltessuto.it). Nella Sala dei Sala dei Tessuti antichi trova posto fino al 29 aprile “Il Capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento europeo” , organizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e Museo Stibbert di Firenze e dedicata all’evoluzione dello stile e della moda nel Settecento.

 

Foto di copertina: Prato – Museo del Tessuto