Non deluderà i visitatori la mostra che il MAR, Museo d’Arte della città di Ravenna,ha proposto dal 14 aprile al 30 giugno 2019. Anzi “Oliviero Toscani. Più di 50 anni di magnifici fallimenti“ , intesi come occasioni di andare oltre , verso nuove idee e obbiettivi, a cura di Nicolas Ballario sarà stimolante fonte di discussioni e contrasti.
Perché dopo tanti anni le immagini dell’enfant terrible della fotografia italiana e non solo attualissime ma riescono ancora a provocare, spesso quasi a sfidare e irritare l’occhio di chi guarda. Ma lui a infastidire gli opportunisti e i falsi moralisti ci ha sempre preso gusto e a settantasette
primavere non ne ha perso la voglia. D ’altronde la celebrità internazionale arriva con uno scandalo nel lontano 1973. Il celeberrimo scatto realizzato per i Jesus Jeans che e inquadra il magnifico fondo schiena della compagna dell’epoca fasciato in esigui hot pants con su scritto “chi mi ama mi segua”.. Altrettanto provocatori i tre cuori affiancati e identificabili dalla dicitura white- black –yellow del 1996 ma in realtà identici o la foto di due
coppie omosessuali , maschile e femminile, con al centro un neonato o , nel 1991, la foto del bacio fra una suora e un prete. Polemiche a non finire, interrogazioni parlamentari, prese di posizione del Vaticano con conseguenti rimozioni dagli spazi pubblicitari ma l’immagine resta bellissima. Toscani è andato avanti sempre per la sua strada. Essere solo un bravo fotografo di moda e pubblicità gli andava stretto e ha utilizzato il mezzo fotografico per veicolare al mondo temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS, la guerra. In breve i problemi del mondo attuale come l’anoressia. Quest’ultima, purtroppo diffusa fra le modelle ed indossatrici ma considerata argomento tabù, si rende pubblica in tutta la sua drammaticità con la foto No-Anorexia del 2007 che mostra il corpo impressionante di una di una modella. la mostra ravennate con oltre 150 fotografie ripercorre per la prima volta in Italia la carriera del grande fotografo evidenziandone la forza creativa e la capacità rivoluzionaria: realizzare delle campagne pubblicitarie , vedi la lunga collaborazione con Benetton, controcorrente che non promuovessero un prodotto ma un’idea, sociale ed etica. Figlio d’arte: suo padre, Fedele, è stato il primo fotoreporter del Corriere della Sera, Toscani si iscrive alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, la scuola migliore del tempo con come insegnanti alcuni dei più importanti grafici e fotografi del mondo. Maestri di cui fa tesoro iniziando nel 1964 a fissare nell’ obbiettivo le manifestazioni giovanili di quegli anni e il vento di rinnovamento: dalla minigonna di Mary Quant, ai Beatles e i Rolling Stones alle contestazioni studentesche. La voglia di protesta che gli è rimasta dentro ed è stata in parte l’idea guida della sua importante carriera estesa in molti campi. Da sempre interessato alle peculiarità etniche a queste dedica il Progetto Razza Umana ritrae individui di ogni parte del mondo. Totalmente padrone del mezzo fotografico e amico di personaggi come Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini, Andy Warhol ce ne ha trasmesso ritratti sorprendenti. In mostra saranno visibili anche tre testimonianze video: il documentario No-Anorexia, girato in occasione dell’uscita della campagna nel 2008; il video WART, una fortissima sequenza di immagini che racconta il nesso tra guerra e arte, tra bellezza e tragedia.