Roma Palazzo Braschi fino all’ 11/3/2018
Una mostra elegante ed istruttiva “Artisti all’opera”. Conferma della rinnovata vivacità degli spazi dedicati alle esposizioni temporanee ospitate a Palazzo Braschi, nello stesso edificio cinquecentesco del Museo di Roma affacciato sulle suggestive
visioni di Piazza Navona. Occasione per tributare un doveroso omaggio alla creatività e all’impegno del Teatro dell’Opera di Roma seguendone la storia. Il percorso va dall’inagurazione, nel 1880, alla presenza di Re Umberto I e della Regina Margherita, come Teatro Costanzi, dal nome dell’imprenditore che fece costruire un tempio per la lirica nella recente capitale del Regno d’Italia, alle produzioni più attuali. Un viaggio glorioso che oltre al debutto di opere come la Cavalleria Rusticana di Mascagni nel 1890 o la Tosca di Puccini nel 1900 vede succedersi grandi registi :da Luchino Visconti a Franco Zeffirelli, da Luca Ronconi a Bob Wilson ; brillanti costumisti, iniziando con Caramba, inventore della costumistica moderna e Mariano Fortuny, talentuoso realizzatore di stoffe superbe, per arrivare a Danilo Donati, Gabriella Pescucci, Pier Luigi Pizzi. Portentuosi gli scenografi, spesso i migliori artisti nelle varie epoche. Come Giorgio de Chirico autore di scene, costumi e del sipario di 15 metri ispirato a Venezia per un memorabile Otello, esposto in mostra, o la scena rigorosa ideata da Giacomo Manzù, per Edipo Re. Fitta delle sue tipiche sculture in legno la scenografia ideata
da Mario Ceroli per la Fanciulla del West. Altrettanto emblematici scene e costumi della Carmen di Renato Guttuso. Ogni artista ha manifestato il proprio estro, come mostrano i preziosi bozzetti, vedi il Cretto di Alberto Burri per il balletto November Steps o la scenografia-opera d’arte di Arnaldo Pomodoro per la Semiramide di Rossini. Altrettanto interessanti i bozzetti innovativi rispetto alla tradizione classica del Futurista trampolini, di De Pisis o Casorati. Sala dopo sala si succedono scenografie, filmati, voci di grandi del melodramma, da Maria Callas a Luciano Pavarotti, e abiti di scena. Colpo d’occhio imperdibile i magnifici costumi disegnati da Picasso per Il Cappello a Tre Punte o il sontuoso abito da gran sera rosso creato
da Valentino per la Tosca. Senza dimenticare i grandi direttori succedutisi nel Teatro romano: da Arturo Toscanini aVictor de Sabata , da Giuseppe Sinopoli a Zubin Meta, da Herbert von Karajan a Riccardo Muti e i mitici artisti:da Enrico Caruso a Beniamino Gigli, da Franco Corelli a Montserrat Caballé, da Renata Tebaldi a Maria Callas. La mostra sottolinea anche l’alta professionalità delle maestranze del Teatro: dalla Sartoria che ha realizzato 80.000 costumi a tutta l’équipe tecnica. Impressionante l’Archivio Storico che comprende fra l’altro 11.000 bozzetti e meriterebbe, come più volte auspicato da personaggi della cultura e melomani, un museo dedicato così da mostrare e tutelare un patrimonio che in circa 140 anni si è arricchito con l’apporto del meglio della creatività : artistica, tecnica, interpretativa. Sarebbe un modo per esaltare la grande tradizione dell’Opera di Roma e un omaggio alla terra in cui è nato il Melodramma.
Se ne parla da circa venti anni ma nulla è stato fatto e i costumi, i bozzetti, le attrezzature di scena restano al chiuso dei magazzini situati in Via dei Cerchi. Altrove, a cominciare dalla Francia, abilissima nell’esaltare ogni aspetto della propria cultura il Museo sarebbe già aperto, con tanto di cafeteria e shop dove acquistare magari la copia dei gioielli indossati da Raina Kabaivanska in Tosca o il ventaglio di Violetta in Boheme.
Foto di copertina: Giacomo Manzu’ bozzetto per Oedipus Rex 1964 tecnica mista su cartone.
Valentino – costume per la Traviata
Enrico Prampolini -bozzetto per il castello nel bosco 1931- tempera su cartone.
Maurizio Galante – costume per Madama Butterfy 2012
Mirella Parutto e Luchino Visconti – Don Carlos 1965