La primavera è un’ottima stagione per chi ama lo sci d’alta quota.
Quest’anno la Pasqua coincide con le ultime settimane della stagione bianca e sulle Alpi, come di consueto, la neve regge in quota spesso fino ad aprile e oltre. Per chi gli sci non li sfilerebbe mai, c’è ancora tanto divertimento sulle piste del Monte Rosa, fino alla metà di aprile. Val d’Ayas, Valle di Gressoney e Valsesia: il massiccio nel pieno del suo splendore, con le giornate che si allungano e promettono un’ultima avventura innevata alle porte della Primavera. Sciare a Pasqua è per i veri appassionati, quando la festività arriva alla fine di marzo e la stagione più mite comincia a fare capolino, allora diventa davvero un invito irresistibile salire in quota e scartare l’uovo di Pasqua, più in alto di tutti. Alla rottura del globo di cioccolata ci si aspetta sempre una sorpersa: qui avremo di fronte agli occhi un grande comprensorio, dove sciatori di tutti i livelli possono mettersi alla prova avvolti dallo scenario straordinario offerto dal massiccio del Monte Rosa. Se in pianura i ciliegi sono già in fiore, a Pasqua qui c’è ancora tempo per altre sciate. Il candore della neve ricopre i profili di queste valli fino alla metà di aprile, per un’avventura bianca in uno dei più grandi comprensori sciistici d’Europa. Sullo sfondo, il profilo del Monte Rosa disegnato da speroni di roccia che perforano di tanto in tanto il bianco dei ghiacciai. A dominare questo scenario, svettano i 4634 m di punta Dufour, da cui scendono in picchiata le tre valli a cavallo di Piemonte e Valle d’Aosta, tutte diverse ma tutte figlie dello stesso massiccio: ognuna con il proprio carattere, uno spirito che le infiamma e le contraddistingue. Chi pratica lo scialpinismo ha una interessante opportunità a Gressoney La Trinité: sono i “friday night” nella valle di Gressoney con sci ai piedi e pelli di foca! Fino a metà aprile, sono previste ogni due venerdì sera uscite di scialpinismo accompagnate dai pisteur-securiste di Monterosa Ski, in tutta sicurezza lungo le piste che da Staffal portano al Colle Bettaforca. La magia della neve illuminata dal bagliore delle stelle, il silenzio che invade una montagna svuotata del clamore del giorno, crea un’atmosfera irripetibile di serenità e di armonia nella natura. Ad arricchire ulteriormente lo spettacolo notturno della montagna, si può cenare in quota, grazie ai ristoranti, aperti anche la sera. I percorsi disponibili per lo sci alpinismo in notturna sono due: il primo, da Staffal a Sant’Anna, lungo la pista B6 Delle Marmotte, con uno sviluppo di 2300 metri e un dislivello positivo di 350 metri; il secondo, da Sant’Anna al Colle Betta, lungo l’itinerario di risalita Colle Betta, con uno sviluppo di 3100 metri e un dislivello di 550 metri. La discesa è possibile lungo il Pistone Betta, la Pista Delle Marmotte e, a seguire, la Pista Diretta Staffal. Attenzione però agli orari: l’ultima discesa dal Colle Betta è alle ore 22.00 e da Sant’Anna alle ore 22.15. Le prossime date dei “Friday night” sono il 15 e 29 marzo, l’ultima il 12 aprile. Informazioni e contatti: : info@monterosa-ski.com . Anche la Val d’Ayas è una meraviglia, non solo per chi ama sciare. Oltre a decine di km di piste, la natura segnata dal passaggio del torrente Evançon affascina chi ama abbracciare una sfera più contemplativa della montagna, che rigenera lo spirito, accompagnata dalla buona cucina e da stimolanti suggestioni culturali. C’è un luogo, sopra Champoluc, dove queste dimensioni si incontrano: è il Rifugio Ferraro, nato nel 1932 nel villaggio di Resy, a quota 2066 m. Raggiungibile a piedi da Saint-Jaques sul sentiero Alta Via n.1/sentiero 9A anche con le ciaspole fino a primavera (oltre che con la funicolare di Frachey), Resy è uno dei villaggi Walser meglio conservati di tutta l’area del Monte Rosa. La popolazione germanica dei Walser, proveniente dal Canton Vallese svizzero, si stabilì da queste parti a partire dal XIII secolo, e ha tramandato fino ai nostri giorni una lingua, il titsch, costumi tipici e architetture ancora visibili negli stadel e nei rascard che compongono, per l’appunto, l’abitato di Resy. Per Pasqua, il Rifugio Ferraro è, la scelta giusta per una ciaspolata nella natura, che al contempo promette un delizioso epilogo: si propone qui una cucina genuina con piatti a base di ingredienti del territorio, tra i quali svetta senza ombra di dubbio la polenta dei vecchi. E chi è abituato ad andare in montagna sa, che dopo una ciaspolata, non c’è nulla di più buono di un piatto di polenta e un buon bicchiere di vino. Tutto questo anche a primavera, con il sole che già scotta sulla fronte e preannuncia il piacere della montagna estiva. Foto fornite da Open Mind Consulting – Monterosa Ski