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La Fondazione Henraux è nata in 1821 dalla volontà di Paolo Carli (Presidente) per continuare il progetto dello scultore Erminio Cidonio,creatore dell’ “Officina Cidonio”, un’organizzazione senza scopo di lucro nella città toscana di Pietrasanta dove gli artisti realizzano sculture in pietra.
Cidonio é riuscito a fare un polo internazionale di scultura, invitando scultori come Henry Moore, Hans Arp, Isamu Nuguchi ed altri, che hanno esteso il loro lavoro nei laboratori Henraux in Querceta dal 1950.Dopo la morte di Cidonio nel 1971 la Fondazione ha voluto recuperare la sua iniziativa.
Nell ’ambito delle sue attività, davvero rilevante, é stata realizzata l’esposizione di dieci sculture monumentali in marmo, installati nel centro storico da San Miniato, a Pisa. Questo progetto espositivo è stato inaugurato martedi 30 ottobre,2018 in occasione della 48esima Mostra-Mercato Nazionale del tartufo bianco.
La sua conclusione era programmata per il 7 Gennaio, ma dato il grande successo di pubblico ottenuto sarà prorogata fino al 30 aprile.“Le sculture sono state molto apprezzate durante la Mostra ma, anche al di fuori da questo periodo – spiega il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini. Questo progetto valorizza al massimo la nostra Città; lasciarle andar via il 7 gennaio sarebbe stato davvero prematuro, così ci siamo confrontati con la Fondazione Henraux che si è dimostrata da subito disponibile a lasciare le sculture a San Miniato fino al 30 aprile”.
Per Paolo Carli, Presidente di Henraux, il successo di questa mostra rappresenta il raggiungimento di un nuovo obiettivo nella fruizione e nel gradimento da parte del pubblico delle proprie collezioni, “la nostra missione, da 200 anni ad oggi, è valorizzare e far conoscere il marmo delle nostre cave attraverso la bellezza della scultura e la grandiosità dell’Architettura.. A san Miniato ci rappresentano artisti internazionali di grande valore, ero certo che sarebbero stati apprezzati dai numerosi visitatori”
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Il nucleo di sculture, della Collezione Henraux, vede il corpus maggiore delle opere esposte in Piazza Grifoni dove sono collocate Arrivederci e Grazie di Fabio Viale, Bue tractor di Mattia Bosco, Materialità dell’invisibile di Mikayel Ohanjanyan e Il canotto di Kim De Ruysscher. All’ingresso del Palazzo Comunale si trova Frappa di Francesca Pasquali, mentre Moby Dick (Vertebra) di Daniele Guidugli è allestita nell’ Oratorio del Loretino. La Piazza del Duomo accoglie due colonne infinite di Park Eun Sun, artista coreano di fama internazionale che ha scelto la Toscana come luogo d’elezione per vivere e lavorare. Helidon Xhixha vive e lavora a Dubai, le sue sculture sono esposte e apprezzate in tutto il mondo, a San Miniato è stata installata Symbiosis all’ingresso del Giardino Bucalossi, mentre sulla rotatoria a San Miniato Basso (uscita Fi-Pi-Li) è ospitata la Balena di Giovanni Manganelli, opera che richiama la favola di Pinocchio, antico nome della frazione, oggi ripristinato.
“Questo progetto sta arricchendo il nostro splendido centro, facendo conoscere al grande pubblico l’arte della scultura – dichiara ancora il sindaco -. L’idea, nata quasi per caso, di portare il marmo in Città, un’operazione che mai fino ad ora era stata fatta a San Miniato, si è rivelata vincente. Era importante prolungare un’esposizione che sta offrendo a San Miniato un percorso non solo artistico ma anche pieno di bellezza”.
L’iniziativa è resa possibile grazie al contributo di TENAX, Ms Carrelli, Pallets Bertini Group e Pallets Bertini Srl, ed è sostenuta dal Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia. |
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Foto di copertina: Due colonne infinite |
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