La capitale portoghese conferma il boom turistico anche per il 2019.
Basta salire le strade strette e ripide che conducono al “Largo do Carmo”, dove sorgono i resti del Convento e della Chiesa (del Carmo) distrutti dal violento terremoto del 1755, per rendersi subito conto che Lisbona sorge su alture collinari, oggi prese d’assalto dai visitatori. Da più di un paio d’anni a questa parte, il Portogallo registra un crescente flusso turistico, in particolare dagli altri paesi europei, che hanno scoperto in questo piccolo stato lusitano il fascino dell’estremo occidente della penisola iberica che guarda già al di là dell’oceano, senza tradire le sue tradizioni latine.
Forse il segreto di questo successo, che per gran parte è culturale, sta nel retaggio dell’epoca coloniale che ne fa oggi un paese multietnico, senza evidenti conflitti sociali, aperto allo sviluppo e al progresso, più di altre regioni d’Europa. Dicevamo: sette colli come Roma. Lisbona è adagiata su alture, ben visibili quando l’aereo plana tra l’agglomerato urbano della citta: sono le “sete colines” dell’urbe: São Jorge, São Vicente, São Roque, Santo André, Santa Catarina, Chagas e Sant’Ana. In realtà, ne mancherebbe una ottava: Graça, ma alla tradizione e agli operatori turistici sembra far più comodo questa analogia con Roma, forse per ancorare saldamente il Portogallo al vecchio continente, anche se i suoi occhi sono da sempre orientati oltre gli oceani. Il mito dice che fu nientemeno che Ulisse a fondare la città dopo il suo lungo peregrinare prima di rientrare ad Itaca. Nessuno sa dire però come sia finito fin qui, a meno che non si creda a quella tesi secondo la quale Odisseo avrebbe navigato anche tra le isole dei mari del Nord. Fatto sta che anche i Greci conoscevano questo insediamento urbano con il nome di “Olisipo”, forse derivato dal nome fenicio “Allis Ubbo” che significa porto sicuro. Probabilmente furono proprio i Fenici a stabilirsi sull’estuario del fiume Tago, come approdo ben riparato dalla furia delle onde oceaniche. Quanto sia placida questa immensa foce fluviale che sembra davvero un mare, lo si osserva facilmente dalla grande piazza “do Comercio” che di solito è la principale tappa di ogni turista che arriva a Lisbona per la prima volta.
I tram di epoca a scartamento ridotto che si arrampicano su salite che sembrano impossibili ci indicano che questa città è poco adatta alle biciclette, almeno sul suo sviluppo collinare. Per superare i dislivelli, c’è anche la cremagliera. Comunque, nello stupore della scoperta e della peculiarità di “Lisboa”, fate sempre attenzione al portafoglio, perché è proprio sui tram caratteristici che si consuma il rito del borseggio a danno dei turisti più sprovveduti, nonostante i cartelli che ne avvertono del pericolo. Questo fenomeno di microcriminalità, che aiuta a sopravvivere chi purtroppo è a margini, si è allargato con l’aumento dei visitatori, estendendosi oltre i circuiti tranviari centrali, fino a prediligere anche il treno costiero che da Cais do Sodré arriva fino a Cascais e le linee più battute della metropolitana. La Metro di Lisbona è comunque molto efficiente, pulita e puntuale e collega rapidamente le varie municipalità. Bisogna infatti sapere che se il comune di Lisbona conta quasi 600mila anime, l’intera area urbana arriva e forse supera i 3 milioni di abitanti; inoltre, nel periodo da maggio a settembre sono migliaia i turisti che si aggiungono ai residenti abituali. Ma torniamo ai sette colli: São Jorge è il rilievo più alto della città, dove fu fondato il villaggio che ha dato origine a Lisbona. Sulla cima c’è il castello: una fortezza imponente.
Nel 1147, Afonso Henriques, primo re del Portogallo, attaccò le sue mura per strappare Lisbona ai Mori. São Vicente è uno dei santi patroni della capitale. Questa collina è consacrata ai corvi che secondo la tradizione, accompagnarono il corpo del martire durante il viaggio da Valencia fino in Portogallo. Non a caso, i corvi sono raffigurati nello stemma di Lisbona. Sant’Ana è l’altura più centrale di Lisbona, delineata dagli antichi alvei dei fiumi Valverde e Arroios, dove oggi sorge l’Avenida da Liberdade, il viale più imponente della citta, costruito alla fine del XIX secolo sullo stile degli Champs-Élysées parigini. Un altro colle è Santo André, dove si dice che il primo re del Portogallo abbia ammassato le sue truppe per la riconquista cristiana. Notabili e nobili del paese, nei secoli passati vi hanno costruito prestigiose reidenze. Chagas è il nome del pendio risalendo il quale si arriva al Largo do Carmo. Il nome gli deriva dalla Igreja das Chagas (Chiesa delle Stimmate), dedicata alla protezione dei marinai portoghesi che nel XVI secolo si spingevano lontano negli oceani. Sesta altura è quella di Santa Catarina, sulla quale sorge il Museo della Farmacia e una celebre terrazza panoramica. São Roque è il settimo colle che comprende la zona del Bairro Alto, nota per la vita notturna e i locali turistici. La chiesa che vi sorge, sopravvissuta al terremoto, è dedicata a San Rocco, protettore contro la peste e patrono dei medici. Indubbiamente Lisbona è la città che attrae più turisti da tutto il mondo, ma molte sono le altre località del Portogallo che si riempiono di visitatori soprattutto nel periodo estivo. Anche se l’Oceano è discretamente freddo per i bagnanti, sono sempre di più gli appassionati di surf che si avventurano in acqua per cavalcare le onde. Le più alte sono quelle di Nazaré, sulle quali spesso si svolgono competizioni anche internazionali. Non dimentichiamo poi il turismo religioso a Fatima e le spiagge del Sud in Algarve dove l’acqua è un poco più calda. Ottima è anche la gastronomia: oltre al “Bacalhau”, per il quale esiste una ricetta diversa per ogni giorno dell’anno, il pesce è a buon prezzo e di ottima qualità. Gustosi anche i formaggi e i piatti di carne. Molto ampia è la produzione di vini, con alcune eccellenze che hanno ottenuto riconoscimenti in Europa e nel resto del mondo.