Vedere questa città mentre appare da lontano provoca una grande emozione, siamo al tramonto e fasci di luce rossa simulano un incendio sulle sue possenti mura, talmente bella da sembrarci uscita da un libro di fiabe. Siamo nella regione Linguadoca-Rossiglione a Carcassonne, la “Merveille du Midi” e già a nominarla ci riporta indietro nel tempo, con una delle tante leggende che giustificano il suo nome, quando madam Carcas “suona’” le campane per la vittoria sui carolingi, a conclusione di un assedio patito fino allo sfinimento. Questa donna furba e coraggiosa, lo riuscì a sventare, salvando la città con uno stratagemma quasi cinematografico: riempì di chicchi di grano lo stomaco dell’ultimo maiale rimasto e lo gettò dalle mura per far credere di essere ancora provvisti di cibo, contemporaneamente vestì dei fantocci di legno con gli abiti delle vittime, tra queste anche suo marito, simulando la presenza di un gran numero di abitanti, così da ingannare Carlo Magno e il suo esercito, che sfiduciati abbandonarono la “preda”. A metà dell’Ottocento le mura della cittadella erano in condizioni di completo abbandono e destinate alla demolizione, ma questa meraviglia per fortuna continua ad esistere, grazie all’intervento del Conservatore Prosper Merimè che affidò il restauro all’architetto Viollet le Duc, colui che all’epoca riportò all’antico splendore la Cattedrale di Notre Dame di Parigi: ora è una delle più piccole e desiderate mete di Francia. All’interno c’è il castello con la cattedrale, insieme a tante case del borgo racchiuso da torri a cono e quadrate, due delle quali formano la porta Narbonnaise, attraversata da un ponte sopra un ampio fossato, dove è collocata la statua dedicata
alla coraggiosa salvatrice. La cinta feudale è arricchita da 52 torri e tre chilometri di mura merlate, tutto è pervaso da una affascinante atmosfera medievale e per questo Carcassonne è considerata anche una scenografia naturale per film d’epoca, tra cui Robin Hood interpretato da Kevin Costner. Questo luogo diventa ancora più magico, quando tra i bastioni merlati della magnifica cornice viene utilizzato due volte l’anno l’antico teatro all’aperto dalla Comèdie Française, per rappresentare scene del Macbeth o dell’Amleto.
Fine maggio è il periodo ideale per godere tutto il fascino del borgo, tra case e strade serpeggianti, edifici medievali, rinascimentali e tante botteghe di artigiani o di gastronomia. Passeggiando tra locali caratteristici e ristorantini ci si sente piacevolmente lontani dalla convulsa vita moderna, uno spettacolo che persiste quasi tutto l’anno. Da giugno ad agosto si susseguono varietà e qualità, con il Festival di Carcassonne, tra programmi di teatro, circo, opera classica, danza e musica moderna con ospiti internazionali, ma l’evento principale resta sempre la festa nazionale del 14 luglio, quando per l’occasione arriva gente da tutte le parti, per assistere agli spettacolari fuochi d’artificio che illuminano le imponenti mura a giorno.
Sotto, ai piedi della collina c’è la vasta pianura dell’Aude dove si stende la città bassa e proprio qui il Canal du Midi attraversa la città tra verdi e rigogliosi alberi, dove ci si può imbarcare e percorrere le sue acque placidamente, navigando alla scoperta di castelli, cattedrali, vigneti e cantine, sbarcando ogni tanto con la bicicletta di bordo, e magari fermarsi a mangiare la gustosa “cassolet”, piatto tipico della città a base di fagioli bianchi e carne, accompagnata dall’aromatico vino delle famose vigne circostanti. Battelli di tutti i tipi e tariffe vantaggiose permettono di vivere una vacanza esclusiva particolarmente rilassante. Tutto il canale che arriva fino a Bordeaux unisce come un’autostrada naturale il rigido Oceano Atlantico con il caldo Mediterraneo. Un’opera grandiosa e geniale nata inizialmente per il trasporto merci, ora utilizzata esclusivamente per un turismo originale e apprezzatissimo: un diverso e intrigante modo per conoscere questa terra.
Ma anche fuori di questo scrigno prezioso è possibile nei dintorni, vivere momenti indimenticabili, a pochi chilometri, proprio in questo periodo, la piccola città di
Limoux si veste a festa. Il cuore della cittadina è una vasta piazza con belle arcate di pietra e case incorniciate di legno, meno di 10.000 abitanti ed un importante Museo del Piano, unico in Francia, con una esposizione di circa un centinaio di pianoforti che percorrono due secoli di storia.
In questa graziosissima cittadina, la tradizione vuole che si festeggi il Carnevale sin dal XIV secolo, differenziandosi da tutti per la sua durata e quest’anno è più lungo del solito. Iniziato il 22 gennaio finirà il 2 aprile e tutti i sabati, le domeniche e il martedì grasso, si ritroveranno i cittadini e tanti turisti provenienti da tutto il mondo in allegria, tra bande musicali, sfilate di pierrots e fantasiose altre maschere. Le più tipiche di Limoux sono i Mugnai vestiti con una blusa e pantalone bianco, un berretto, un foulard rosso al collo, gli zoccoli ai piedi e in mano un frustino. Ma la fama di questa bella cittadina medievale è dovuta anch
e alla creazione della Blanquette di Limoux, un vino frizzante composto da uve Mauzac, scaturito da una combinazione involontaria dei frati benedettini del vicino convento di Saint Hilaire, verso il 1531, quando crearono il primo Brut al mondo “metodo tradizionale” e successivamente il più moderno “Cremant de Limoux”. Ormai si identifica come il primo vino con le bollicine, nato prima dello Champagne, presumibilmente attribuito alla creazione del benedettino Dom Pierre Perignon.
E’ inevitabile quindi definire Limoux una cittadina più che spumeggiante.
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