“Città dell’acciaio”, “Manchester italiana” ecco come fino alla fine degli anni ’80 veniva definita Terni. La cittadina umbra è stata per decenni uno dei poli industriali più importanti d’Italia, grazie alle sue acciaierie , aperte nel 1881, alla fabbrica di armi, nata nel 1875, alle industrie chimiche, tessili e alle centrali idroelettriche realizzate sfruttando la fitta rete di corsi d’acqua e fiumi che attraversano la conca ternana. Vedi il Nera che incontrandosi con il Velino dà vita alla cascata delle Marmore, una degli più importanti del nostro paese.
Chiuse ormai da tempo le industrie più importanti, Terni non si è però tramutata in “città d’arte” sebbene la sua storia risalga al periodo pre-romano e vanti resti archeologici e monumenti medioevali e rinascimentali assai rivelanti. L’impronta di “città industriale” è un retaggio pesante e quindi oltremodo apprezzabili quegli interventi che puntano a far apprezzare il patrimonio cittadino.
Si tratti di immobili storici o strutture di archeologia industriale. Come il complesso dell’ex Fabbrica chimica Siri oggi sede del CAOS (Centro per le arti Opificio Siri) che ospita due musei: l’Archeologico e il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea e un Teatro. Altrettanto meritorio l’investimento economico sostenuto dalla Fondazione Carit (Fondazione Cassa di Risparmio di Terni www.fondazionecarit.it) per convertire il cinquecentesco palazzo Montani Leoni, nel cuore di Terni, in prestigioso centro espositivo. Nelle ariose ed eleganti sale del piano nobile fino al primo marzo 2020 sarà visitabile “Immaginaria- Logiche d’arte in Italia dal 1949” . La mostra , a cura di Bruno Corà, si impegna ad indagare le più significative esperienze artistiche prodotte in Italia dall’immediato dopoguerra fino alla cosiddetta “condizione postmoderna” dell’era informatica e dell’avvio della globalizzazione. L’intento , di certo non esaustivo, è , secondo il curatore ”compiere un’attenta ricognizione fra le compagini artistiche, aderenti a movimenti o indirizzi estetici condivisi, per sottolineare le produzioni pittoriche e plastiche di maggior rilievo della seconda metà del Novecento a livello nazionale e internazionale, indicando al contempo le aperture sulle culture visive di altri paesi”. Attraverso le forti personalità di artisti come Fontana, Burri, Capogrossi, Afro, Cagli, Dorazio, Accardi negli
anni Quaranta-Cinquanta e a seguire Rotella, Lo Savio, Schifano, Manzoni, Castellani, Agnetti, Kounellis, Boetti De Dominicis, negli anni Sessanta-Settanta e Ottanta, la mostra “Immaginaria” evidenzia il valore e i diversi momenti storici dell’arte visiva attraverso le singole esperienze artistiche individuali e, al contempo, gli aspetti salienti nell’arte contemporanea maturata dal dopoguerra in Italia. Se la visita alla mostra si svolgerà nel periodo delle Festività natalizie si potrà approfittare della cospicua offerta di concerti,
mercatini, villaggi tematici e spettacoli in città. Dal Villaggio di Natale, mercato e Presepi di largo Frankl al Villaggio degli Elfi in Piazza Solferino;dalle video esperienze con proiezioni tridimensionali vedi la Natività a Palazzo Spada, sede del Comune o Il Bosco Incantato in Piazza della Repubblica; dal Concerto di Natale Omaggio a Fellini nella Chiesa di S.Francesco a quello di Capodanno nel Teatro Secci. Da non tralasciare il Circuito dei Presepi a cominciare con quello vivente presso la Cascata delle Marmore, il Presepe galleggiante sul vicino Lago di Piediluco a quello in grotta a Grotta Cesi. Impossibile citare tutte le proposte meglio informarsi sul sito wwwnatalediterni.it.