La tempistica è perfetta. Fra rossi decori e l’ eleganza ovattata il Teatro Off Off, in via Giulia a Roma,da mercoledì 26 a domenica 30 gennaio, rende omaggio a Yves Saint Laurent in concomitanza con l’inaugurazione della mostra Yves Saint Laurent aux museés che, dal 29 gennaio al 15 maggio, gli dedica la Ville Lumiére.
Celebra i sessant’anni dalla prima sfilata, nel 1962, dell’allora ventiseienne
couturier destinato a diventare, con il marchio YSL, icona mondiale del buon gusto e della creatività innovatrice. A conferma di come oltralpe non esista netta divisione fra arti maggiori e arti minori, vedi gioielleria e moda, ben sei fra i più prestigiosi musei parigini, dal Centre Pompidou al Museo del Louvre, dal Museo d’Arte Moderna al Museo Picasso ivi compreso il Museo Yves Saint Laurent in Avenue Marceau, accosteranno creazioni emblematiche dello stilista ai propri capolavori. Ulteriore prova della mancanza di snobismi delle istituzioni culturali francesi nei confronti della moda. Giusto atteggiamento considerando il ritorno finanziario prodotto da questo comparto nel economia nazionale. Così , al Pompidou, i colorati tubini della Collezione Mondrian saranno collocati
accanto ai quadri dell’artista olandese a cui YSL si è ispirato. Mentre Libération, la Collezione Scandalo del ’71 che rese lo smoking nella versione al femminile archetipo di emancipazione della donna verrà accostato al Museo d’Orsay all’altrettanto mitico Déjeneur sur l’herbe di Monet. Nessuna esitazione al Museo del Louvre nell’avvicinare nella Galérie d’Apollon ai gioielli e ori della Corona francese i capi realizzati con i più sontuosi ed elaborati ricami. Al Museo Yves Saint Laurent, custode dell’archivio degli schizzi originali dei modelli, sarà possibile concentrarsi sul processo creativo che ne è all’origine. Un processo complesso, faticoso e sofferto, causa di problematiche, angosce, stati depressivi e dipendenze per il couturier franco-algerino. Costante presenza e supporto Pierre Bergé compagno di vita e di lavoro e che per cinquant’anni ne ha condiviso anche le passioni: dal collezionismo alla cura del loro magnifico Buen Retiro di Marrakech, la Villa Majorelle dal magnifico giardino esotico. Non a caso l’asta , al Grand Palais nel 2009, di quanto custodito nel duplex da loro abitato venne definita ”l’asta del secolo” per l’importanza di quanto raccolto. Da quadri di Goya e Cezanne a giade, mobili, porcellane riuniti con sapienza e amore da due appassionati collezionisti convinti che investire nell’arte fosse meglio di farlo in Borsa. Saranno proprio le parole scritte da Bergé nel libro di ricordi Lettere a Yves a trasferirsi sul palcoscenico del teatro Off Off e a condurre, attraverso la voce di Pino Ammendola, l’affascinante presenza di Eva Robin’s e le musiche originali al pianoforte del maestro Giovanni Monti, lo spettatore in un viaggio attraverso la vita e i sentimenti di una personalità geniale e visionaria, punto di riferimento assoluto per la moda. Bergé-Amendola rievoca con malinconia il primo incontro, il loro amore, l’incitazione da lui data a Yves per credere in se stesso e osare con la prima collezione. Poi ci saranno i successi condivisi, i tanti momenti di crisi profonda e gli ultimi anni del genio della moda, difficili e trascorsi in solitudine ”Eravamo una coppia di fatto -racconta Berge’- anche se ognuno di noi aveva la sua vita, il suo lavoro. Sapevamo di essere indispensabili l’uno all’altro, sempre presenti, al momento opportuno, nei momenti di bisogno anche quando il sodalizio sentimentale è venuto meno”. YSL manca da oltre dieci anni ma la sua arte continua a vivere e per Pierre Bergé il ricordo è “costante presenza” . Non ne trascura gli eccessi , le fragilità, l’influenza negativa di compagnie devianti e sregolate ma tutto è riscattato dall’arte nella creatività, dalla capacità innovativa e anticipatrice di cui ancora oggi si sente la mancanza nel panorama dell’alta moda e del prêt-à-porter internazionale. Appuntamento quindi al Teatro Off Off per il racconto di un sodalizio davvero unico.