Se lo è chiesto la Fiavet Lazio alla vigilia del voto
All’indomani dei risultati elettorali italiani, il mondo politico ed economico s’interroga su quale sarà lo scenario per un possibile governo che dia stabilità al paese nel contesto europeo. Una domanda alla quale è difficile dare una risposta che la Fiavet Lazio, l’Associazione Imprese Viaggio e Turismo della Regione, si era già posta in una conferenza stampa alla vigilia della tornata elettorale. Quale rilevanza avrà il comparto turistico sia a livello nazionale, sia a livello regionale per le forze che guideranno il paese? Molti sono i problemi da risolvere. Per quanto concerne Roma, ad esempio, pur riconoscendo che gli ambiti di competenze non coincidono con quelli della Regione, il Presidente Ernesto Mazzi non ha potuto non riconoscere l’impegno dell’Assessore Adriano Meloni, nella gestione del problema sulla circolazione dei Bus Turistici. Ma le emergenze sono tante e non sempre hanno trovato il logico riscontro nelle istituzioni, come quelle relative all’abusivismo o ai dilemmi del Colosseo. “Oggi – ha detto Mazzi – tutti gli agenti di Viaggio, ma soprattutto quelli romani e laziali e in modo particolare quelli che fanno incoming, si alzano al mattino, senza sapere cosa fare con le prenotazioni d’ingresso al più visitato monumento nazionale. La problematica è di competenza della Sovraintendenza che chiede di pagare in anticipo i biglietti d’ingresso quando anche per il più grande Tour Operator è impossibile prevedere come sarà la situazione da qui a tre mesi. La conseguenza è un grosso impegno economico che aumenta il rischio d’impresa, senza il quale però, è impensabile garantire un adeguato servizio alla clientela”. Un altro punto centrale è la “Legge Regionale” che secondo Mazzi deve essere riscritta.
“Come è possibile, si chiede, che le leggi regionali che governano il settore siano così diverse l’una dall’altra? Qualche anno fa ci furono contatti con l’Agenzia Regionale, ma poi non se ne fece nulla. Oggi non si possono frapporre ulteriori indugi, E’ tempo di intervenire partendo dal presupposto che fra i punti da regolamentare figurano le “Professioni” e i “Pacchetti Turistici”. Altro punto caldo sul tappeto è quello della “Formazione” e del “Lavoro Giovanile”. “Oggi – dichiara ancora il Presidente di Fiavet Lazio – gli Istituti Tecnici per il Turismo hanno perso molto del loro ruolo originario. Alla teoria non segue la pratica, si tende a bypassare il tirocinio e il giovane mostra sempre meno interesse”. E ancora. Quanti sanno che le agenzie di viaggio per operare hanno bisogno di un Direttore Tecnico? E quanti sanno che questa figura professionale si acquisisce per mezzo di un regolare concorso pubblico che nella Regione Lazio non viene bandito da decenni? Non ci sono fondi per bandire concorsi. Per sopperire all’inconveniente qualche anno fa fu istituita la figura del Responsabile Tecnico che, benché non
legittima, veniva tollerata. Oggi neppure questo è più possibile con la conseguenza che una figura c’è sempre, almeno teoricamente, che però non è presente in agenzia con grave nocumento alla qualità dei servizi. Un altro passaggio l’Associazione lo ha focalizzato sulla cosiddetta “tassa di soggiorno”, che poi tassa non è, ma “contributo”, come ha tenuto subito a chiarire Mazzi, da reinvestire nella promozione turistica. Ma anche qui si brancola nel buio perché la disparità fra regione e regione è totale: nessuno sa a quanto ammonta e se viene realmente destinata al miglioramento dei servizi. Anche per questo Fiavet Lazio si auspica la reintroduzione di un Ministero del Turismo e non solo per pianificare uniformemente sull’intero territorio nazionale le politiche turistiche come potrebbe essere questa. Gli ultimi due problemi che l’Associazione pone sul tappeto riguardano la “Competitività” che non riguarda solo questo settore ma che è trasversale ad altri, e la “Fatturazione elettronica”. Sul primo, molto dipende dalla regime IVA applicato da paese a paese. Il Governo che verrà, in questo settore deve essere, a livello europeo, intransigente. Non è possibile che ogni paese agisca in modo concorrenziale con l’altro e che anche i singoli servizi inseriti in un pacchetto, siano sottoposti ad aliquote diverse. Il settore necessita di parametri omogenei. Dare una soluzione a questi problemi non è facile: occorre un forte impegno politico per un approccio globale alle istanze del comparto turistico, con capacità e competenza.