Mediterrano da sempre punto d’incontro fra civiltà e fulcro di scambi non solo economici ma intellettuali e creativi. Oggi come ieri. Anche se alcuni dei paesi che vi si affacciano e culla di grandi civiltà, vedi Libano e Siria, sono teatro di drammatici conflitti. Scontri durissimi che hanno portato terribili distruzioni ma non hanno esaurito negli artisti ispirazione ed estro.
Come dimostra Focus 2018, un progetto che vede riuniti per il secondo anno coreografi e danzatori provenienti da Marocco, Siria, Iran, Tunisia, Egitto, Libano e perfino, allargando i confini, Pakistan, in un progetto condiviso e sostenuto sia dall’Italia e non a caso dalla Francia. Molti infatti i giovani talenti della danza costretti a lasciare i loro paesi che hanno trovato accoglienza e possibilità di formazione professionale in Francia. Una preparazione in cui le tecniche moderne si fondono con il secolare retaggio di tradizione e cultura dei paesi di origine. Seguire gli spettacoli della manifestazione che si protrarrà fino a settembre in diverse località italiane sarà occasione per addentrarsi nella complessità e ricchezza dei rispettivi paesi. Nei loro simboli e ritualità, nel disegno di coreografie che sembrano ispirate dai loro rispettivi alfabeti. Fatti di segni che i danzatori sembrano voler riprodurre facendo del pavimento un grande foglio su cui lascare traccia del proprio mondo lontano e spesso a noi sconosciuto. Tanti gli spettacoli in diverse strutture sparse per l’Italia ed impegnate da tempo nel sostegno delle giovani creatività. Tramite borse di studio , seminari, periodi di residenza, come ACS- Abruzzo Circuito Spettacolo che opera in 35 comuni abruzzesi e offre tra gli altri a Teramo il Festival di Danza urbana e il Festival Corpografie a Pescara. Altrettanto l’Anghiari Dance Hub, diretto da Gerarda Ventura, nato nella suggestione medioevale della cittadina in provincia di Arezzo, per trasmettere “competenze” e metodologie relative alla creazione coreografica, tramite seminari tematici tenuti da professionisti dei vari settori. Proprio ad Anghiari in settembre si esibirà con Persian Mysteries l’iraniano Sina Saberi dotato di grande carisma e genialità inventiva e impegnato, partendo dalle ritualità zoroastriane e la musica tradizionale persiana, a trovare nuove forme espressive. Ricchezza di proposte a Bologna, tramite l’Associazione Danza Urbana, con il siriano di formazione francese Mithkal Alzghair , vincitore del Premio Danse Elargie. Il suo obbiettivo è partendo dalle danze tradizionali esaminare quale retaggio hanno lasciato dittatura coloniale e poi militare , violenze e migrazione forzata nel “corpo siriano”. Con il sostegno della Compagnia Zappalà Danza sarà a Catania l’estroso tunisino Seiffedine Manai. Il libanese Bassan Abou Diab lo vedremo alla Fabbrica Europa a Firenze e assieme a Suhaee Abeo, danzatrice pachistana, a La Strada Festival di Brescia in giugno. Castiglioncello, Spoleto, Torino, Vicenza, Vicenza sono fra i luoghi che ospiteranno gli spettacoli. Importanti anche gli scambi, incontri e collaborazioni creative con danzatori e coreografi italiani come Jacopo Jenna, Giovanna Rovedo, Tommaso Monza tutti rappresentanti della migliore danza contemporanea.