Flowers: Bellezza e Tecnologia al Chiostro del Bramante a Roma

Una mostra sui fiori? Ancora? Diranno in molti. Ma Flowers, prodotta da Dart Srl e ospitata nel cinquecentesco Chiostro del Bramante a Roma fino al 14 settembre, banale non lo è davvero.

Semmai tutto il contrario, vista la capacità di unire bellezza e tecnologia, tradizione artistica e intelligenza artificiale. Artisti storici come Brueghel il Vecchio e William Morris a nuovi maestri come Ai Weipei e Kapwani Kiwanga. Per questi ultimi i fiori sono simbolo di resistenza e rigenerazione e potente è il richiamo, attraverso le loro opere e installazioni, all’affrontare le ineludibili sfide sociali e soprattutto ambientali del nostro tempo. La Mostra romana, curata da Franziska Stöhr con Roger Diederen, accoglie il visitatore in un Chiostro diventato, grazie all’installazione di Austin Young , Fallen Fruit, fatta di pannelli e tendaggi, giardino fiorito punteggiato da farfalle , bachi, uccellini multicolori. Il percorso è appassionante, con particolare attenzione ai più giovani grazie a coinvolgenti pannelli esplicativi e tecnologia 3D. Visivo, olfattivo, ecologico, artistico e multimediale con l’utilizzo di complesse tecnologie multi mediatiche in grado di immergersi in realtà complesse e stimolanti. Vedi l’opera dell’israeliano Tomáš Gabzdil Libertiny. Ispirandosi ad un busto in bronzo dell’imperatore Adriano realizzato con l’antica tecnica “a cera persa”, utilizzata per accogliere e dare forma alla colata in bronzo, crea un favo con fili di metallo che ha la forma della testa dell’imperatore. Questo viene custodito in un’apposita arnia in modo che nel tempo le api formino la replica della scultura ma con cera e miele. In parallelo il processo viene filmato con una telecamera all’interno della testa oggi esposta. L’opera pone l’accento sulla progressiva e preoccupante sparizione delle api a causa di inquinamento e campagne con pesticidi. Vedi quella intrapresa da Mao in Cina e che portò all’eliminazione di due miliardi di passeri . Tema costante il dialogo fra arte e ambiente e il sottolineare come i fiori non siano semplici elementi decorativi ma abbiano un loro linguaggio, una simbologia spirituale, sociale e religiosa che varia da paese a paese. Non a caso molti sono i libri pubblicati sul “linguaggio dei fiori” e la loro “lettura” legata all’evoluzione storica. Nell’XI secolo i monaci del monastero di Cluny usavano i fiori per comunicare durante i periodi dedicati al silenzio e nel XVIII secolo e oltre una donna rivelava di ricambiare o meno l’amore di un corteggiatore a seconda di dove appuntava sull’abito il bouquet da lui ricevuto. La passeggiata botanica di Flowers alterna la passeggiata in un bosco digitale in costante mutazione di Azuma Makoto al suggestivo lungo corridoio fiorito realizzato da Calix con 100.000 fiori destinati al macero e assemblati con pazienza dagli allievi della Accademia d’Arte. Non manca una sorta di Wunderkammer dove la splendida corona di nozze dell’Imperatrice Sissi, in filo d’oro a simulare mirto e fiori d’arancio, dialoga con i quadri botanici di impressionante precisione esplicativa sulle diverse specie floreali, realizzati da Girolamo Pini nel 1615, quando l’interesse per la scienza botanica è vivissimo. La mostra ben sottolinea in un apposito grande pannello come alcuni fiori considerati familiari vengano invece da paesi lontani vedi ortensie, girasoli e tulipani. Questi ultimi sebbene originari dell’Asia centrale si diffusero in particolare in Turchia , da qui il nome Tülbent (Turbante). Amatissimi da Solimano il Magnifico vennero introdotti in Europa nel 1554 dall’Ambasciatore fiammingo Ogier Ghislain de Busbeq. Questi ne spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius , responsabile dei giardini reali olandesi che ne sviluppò nuove forme e colori. Diventati in breve tempo richiestissimi e considerati simbolo di status symbol raggiunsero quotazioni astronomiche. Si considera come nella prima metà del XVII secolo in Olanda bulbi particolarmente rari raggiungessero le quotazioni di una casa sul canale più elegante di Amsterdam. Storie intriganti quindi quelle legate ai fiori e al Chiostro la possibilità di un viaggio scoperta, guidato dalla voce di Alessandro Preziosi, su temi ecologici, consapevolezza ambientale e opere d’arte. Da non mancare (prenotazioni infomostra@chiostrodelbramante.it tel 06 6880935).