Un viaggio a ritroso nel tempo fino a 350mila anni fa.
Quest’anno è bene privilegiare la destinazioni italiane soprattutto per contribuire alla ripresa del turismo che rappresenza una voce importantissima dell’economia nazionale. La Liguria è una regione meravigliosa, con mare, montagna, sentieri, patrimonio paesaggistico, gastronomia di eccellenza e cultura. Dopo la pausa forzata per l’emergenza sanitaria, a Finale Ligure ha riaperto i battenti lo storico Museo Archeologico. La struttura accoglie visitatori e turisti in piena sicurezza, accompagnandoli alla scoperta della lunga storia della presenza umana in questo tratto della regione.
Il museo Archeologico del Finale si trova nel centro storico di Finalborgo, nel complesso monumentale di S. Caterina, attorno a due splendidi chiostri quattrocenteschi. Di proprietà del Comune di Finale Ligure, è gestito dalla Sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri ed ospita importanti collezioni di preistoria e archeologia, frutto di oltre cent’anni di ricerche. E’ davvero come entrare in una macchina del tempo. Il museo espone le testimonianze dell’ininterrotta frequentazione umana del Finalese, area costiera ligure dalle grandi e peculiari valenze naturalistiche, ambientali, storiche e archeologiche.
Dagli eccezionali reperti dell’Homo heidelbergensis del Paleolitico inferiore (350mila-120mila anni fa) si passa all’Uomo di Neandertal (120mila-38mila anni fa), alle testimonianze artistiche e funerarie dell’Uomo moderno (38 mila anni fa), al Neolitico (VII-IV millennio a.C.) con le prime pratiche agricolo-pastorali e i numerosi reperti della Caverna delle Arene Candide, sino all’evoluzione nelle tecniche di fusione dei metalli (3600-181 a.C.) e alla romanizzazione del territorio (dal II sec. a.C.) che trova espressione nei corredi delle necropoli di Isasco e di Perti e nei resti dei ponti dalla via Iulia Augusta nella Val Ponci. E ancora, all’Età Bizantina, al Medioevo e all’Età Moderna che concludono il percorso espositivo con oggetti di uso quotidiano provenienti dai più recenti scavi di S. Antonino e di Finalborgo.
Il museo da anni lavora con il mondo della scuola, promuovendo laboratori didattici di Archeologia sperimentale, che riprenderanno appena possibile, organizzando visite guidate e cicli di conferenze. All’attività scientifica, che trova spazio nei laboratori dedicati all’Archeologia e all’Archeobotanica, affianca lavori di restauro, classificazione e studio dei reperti, e attività editoriale, diversificata in vari ambiti culturali, oltre all’offerta di servizi rivolti al pubblico, con consultazioni di biblioteche e di archivi di immagini e di dati. La Collezione archeologica del Museo Archeologico del Finale raccoglie 80mila reperti provenienti dal territorio finalese, databili tra il Paleolitico inferiore e l’età moderna: ceramiche, metalli, vetri, monete, ossa. La Collezione maresciallo Enrico Caviglia comprende un migliaio di armi bianche e da fuoco, europee ed extraeuropee, databili tra l’età moderna e il XX secolo. C’è poi una collezione di oggetti legati alla tradizione marinara e cantieristica del Finale, databili tra il XVII e il XX secolo: carte geografiche, documenti, modelli di navi, strumenti da pesca e attrezzi da lavoro. Il museo ha anche una collezione naturalistica di animali imbalsamati provenienti dai gabinetti scientifici delle scuole tecniche di Finale. Infine, di rilievo è anche la raccolta numismatica dello studioso Giovanni Andrea Silla, donata al museo archeologico del Finale con atto testamentario: millecinquecento esemplari di monete, dal periodo greco all’età moderna. Mare e montagne, sabbia e rocce, splendidi borghi e piccoli centri abitati: la Liguria e, in particolar modo, il Finalese, consente di vivere escursioni ed esperienze immersi nella macchia mediterranea. Uno dei modi migliori per scoprire questa zona lentamente, senza fretta, in modo sano e lontano dal più classico turismo balneare, è una pedalata in bicicletta lungo i numerosi percorsi dell’entroterra, dove il silenzio regna sovrano. Gli appassionati di cicloturismo e di mountain bike troveranno in questi luoghi pane per i loro denti. Ma per scoprirne le meraviglie a due ruote, in ogni periodo dell’anno, non serve essere allenati o amanti dei sentieri più impervi. Tra le escursioni possibili, c’è un e-bike tour nel famoso Altopiano delle Mànie, vero e proprio polmone verde vista mare, ricco di profumi e storia. Un’esperienza unica e divertente all’aria aperta, pedalando con poca fatica, assistiti dai motorini delle biciclette elettriche, mantenendo sempre le distanze adeguate da altri turisti e scoprendo il lato dolce e romantico di questa regione.
Fotografie: © Credits Museo Archeologico del Finale – ph. W. Nesti