Nacque in Epiro il mio amore per la Grecia. Era il lontano 1978 quando mi recai per la prima volta in questo paese, allora assai poco frequentato dal turismo di massa. Giunsi ad Igoumenitza al mattino, un po’ assonnato, insieme ad altri ragazzi e ragazze, dopo una notte passata sul ponte della nave rannicchiato in un sacco a pelo. Il traghetto avanzava piano verso l’approdo e la costa verdissima ci accoglieva in una profonda insenatura. Ho ancora negli occhi quel ricordo, stampato nella mia mente come una fotografia. Rammento anche il profumo di quella vegetazione ricca che si mescolava alle fragranze del mare. Oggi Igoumenitza è il più grande porto della Grecia nord-occidentale; a quei tempi, erano poche case bianche sul molo.
Da questa città, dirimpettaia alle coste italiane, parte un’autostrada che conduce a Salonicco in poco più di tre ore, ben raccordata con il resto della rete stradale ellenica. A quei tempi, rappresentava lo scalo più vicino ai porti italiani delle Puglie, poi bisognava percorre chilometri di strade tortuose per raggiungere dopo ore di viaggio le altre località elleniche. Di anni ne sono passati e pur avendo vistato per vacanza e per lavoro 42 isole e molte altre regioni della Grecia continentale e del Peloponneso, l’Epiro mi è rimasto nel cuore e ogni volta che vi torno scopro aspetti di questa regione che generano nostalgia e serenità: la sua natura verde, le montagne, i laghi, i corsi d’acqua, le spiagge assolate e poco ventose, il mare caldo e accogliente, la frescura della sera, i suoi ottimi vini e la quiete. L’Epiro non finisce mai di stupire: la sua costa, da Sivota a Parga, da Preveza fino al Golfo di Ambracia è tutta un rincorrersi di luoghi ricchi di storia, mito e leggende. Per gli sportivi, è un luogo dalle mille opportunità.
All’interno, le sue montagne con scorci simili alle Dolomiti, sono una sfida per rocciatori e alpinisti. Escursionisti ed amanti della natura selvaggia possono inoltrarsi per sentieri che conducono a villaggi caratteristici come Papingo o Zagori, che sembrano fuori dal tempo. Lungo il percorso non è raro vedere l’aquila volare. Gli appassionati di birdwatching potranno cogliere immagini rare di molte specie. Numerosi sono fiumi e torrenti dove è possibile praticare canoa o rafting. Vicino a Parga, scorrono le acque limpide e gelide dell’Acheronte, il fiume che nella mitologia greca segnava il confine tra questo mondo e l’aldilà. Anche se il riferimento storico è sinistro, è assolutamente gradevole risalirne il corso a piedi e bagnarsi nelle piscine naturali che il fiume forma nella gola. Nei pressi si trovano i resti del Necromanteio: il tempo nel quale i pagani evocavano gli spiriti dei defunti. Spingendosi verso Sud, si raggiunge la municipalità di Arta, famosa per il suo ponte medioevale e la cattedrale bizantina. Ogni località dell’Epiro è ricca di storia: da non perdere Dodoni, sede del più antico oracolo della Grecia, e il suo splendido anfiteatro tuttora adibito a spettacoli.
Altra tappa importante è la città di Ioannina, a circa 70 chilometri da Igoumenitza. Con il suo lago e un’isola che conserva importanti testimonianze del periodo ottomano, Ioannina è oggi un piacevole centro urbano, sede di una rinomata università. Vi è nato l’attuale presidente della repubblica greca, Papoulias. Se poi si vuole scoprire una zona ancora poco conosciuta, si può raggiungere più a Nord la costa dei grandi laghi di Prespes, che dividono la Grecia dall’Albania e dal Fyrom (Macedonia): enormi distese d’acqua che ci fanno immaginare come poteva essere il Lago di Ginevra nell’antichità, prima dell’urbanizzazione. Sono angoli di assoluta tranquillità, grandi spazi con una natura davvero ancora incontaminata: zone umide, paradiso per l’avifauna con una accentuata biodiversità floreale. Visitando l’interno dell’Epiro, non possiamo tralasciare Metsovo: una cittadina arroccata a 1160 metri sul fianco del monte Pindo, che gode di un crescente interesse turistico sia estivo, sia invernale.
Famosa per i suoi formaggi e per il profumo della carne alla brace dei suoi numerosi ristoranti, Metsovo è adiacente a un comprensorio sciistico ben innevato con 12 chilometri di piste, che richiama appassionati della neve dalla Grecia e anche dall’Italia: non è raro infatti trovarvi sciatori del nostro meridione che preferiscono raggiungere più facilmente questa località insolita imbarcandosi da Bari o da Brindisi, piuttosto che affrontare un lungo viaggio in auto fino all’arco alpino. E’ la polivalenza dell’offerta turistica che ha indotto le autorità di questa regione greca, insieme all’Ente del Turismo Ellenico (EOT Ελλινικος Οργανισμος Τουρισμου), a promuovere l’Epiro come destinazione “quattro stagioni”. In una serata organizzata a Roma presso l’Ambasciata Greca sono state presentate agli operatori turistici e ai giornalisti le opportunità di questa proposta. Il Viceprefetto dell’Epiro, Konstantinos Siaravas ha illustrato i nuovi e futuri programmi bilaterali di sviluppo tra Grecia e Italia.
L’Epiro, ha voluto sottolineare, è la meta ideale per i turisti italiani durante tutto l’anno, poiché unisce contemporaneamente le bellezze del mare a quelle della montagna, la cultura e la storia; prodotti semplici e inalterati della terra con sapori locali. La regione dell’Epiro, sia nelle zone più appartate come Zagori, Metzovo, Tzoumerka e Konitza, sia sulle coste, da Sivota a Parga e Preveza, offre strutture di alto livello, venendo incontro alle esigenze di ogni ospite. E’ stata ulteriormente ricordata la varietà di pratiche sportive: dallo sci invernale, alle attività estive della montagna, fino alle opportunità offerte dalle piste ciclabili, dalla pesca e dalla caccia. La direttrice dell’Ente Ellenico per il Turismo in Italia, Dott.ssa Kyriaki Boulasidou, ha annunciato di avere in programma l’organizzazione di nuovi e numerosi eventi in altre città italiane, per presentare le peculiarità dell’Epiro e di altre regioni meno conosciute della Grecia. Da non dimenticare infine, la produzione agroalimentare dell’Epiro, caratterizzata soprattutto dai suoi vini autoctoni e dalla gastronomia che proprone piatti gustosi e salutari della cucina mediterranea. Tanti anni fa, l’Epiro rappresentò per me (e credo per molti altri) il primo impatto con il mondo ellenico: fu un amore a prima vista, il primo amore che non si scorda mai.