Città di Castello, piacevole ed accogliente cittadina umbra situata in quella Alta Valle del Tevere che si incunea fra Romagna, Toscana e Marche si aggiudica un primato mondiale. Con l’apertura, il 12 marzo, negli Ex Seccatoi del Tabacco di ulteriori 4000 metri quadri, per il terzo Museo dedicato ad Alberto Burri, uno dei maestri dell’arte moderna internazionale, consacrati all’opera grafica, può ora vantare, con un totale di undicimila e cinquecento metri quadri, lo spazio espositivo più grande nel mondo dedicato a un artista. La nuova sezione si aggiunge agli immensi e suggestivi spazi, voluti e progettati da Burri stesso, per ospitare le sue opere di grande formato e i cicli pittorici. Meritato il regalo che la sua città natale gli tributa nella ricorrenza del compleanno dell’artista e punto finale a un anno di celebrazioni nel centenario dalla nascita, il 12 marzo del 1915. La nuova sezione, con oltre duecento opere, propone l’intero repertorio grafico e di multipli dell’artista. Va sottolineato come la grafica non sia per Burri produzione minore rispetto al corpus della sua opera, ma soltanto una modalità artistica diversa e parallela, esemplare per mettere in evidenza la straordinaria manualità e costante volontà di sperimentazione e ricerca dell’artista. Chi volesse averne una conferma la troverà nell’austero quattrocentesco Palazzo Albizzini , interamente destinato a rappresentarne il percorso creativo e ricco di opere eccezionali da lui donate alla Fondazione Burri, nata nel 1978 su precisa volontà del maestro tifernate. Destinato, dopo la laurea in medicina, ad esercitare la professione Burri inizia produrre poco prima degli anni ’50, durante la prigionia negli Stati Uniti. Pittore anomalo perché all’uso dei pennelli preferisce le mani, sempre impegnate ad unire materiali diversi e tecniche inconsuete. Inizia con quanto trova a portata di mano, quei sacchi di grossa iuta che trasportavano farina o altro e tagliati, con l’aggiunta di catrame e grosse cuciture in evidenza, formano nuove cromie e effetti astratti. Sono gli ormai mitici “sacchi” oggi contesi da collezioni e musei di tutto il mondo per milioni di euro. Passa poi alle “combustioni”, traforando con il calore strati di plastica a creare esisti del tutto nuovi. E’ proprio una “combustione”, battuta all’asta da Christie’s nel marzo 2014 a oltre cinque milioni di euro a raggiungere il record per un’opera di Burri. Fanno parte della costante ricerca i “Gobbi”, con la superficie del dipinto rigonfia di rami nodosi inseriti dietro la tela; i “Cellotex” , con segatura di legno e colla alternati a spazi di colore piatto nero, bianco o rosso, le uniche cromie da lui utilizzate. Spazio anche al nero totale come in molti “cretti”, cioè superfici spesso monocrome percorse da fessure simili a terre in siccità o forme frantumate da una tensione interna. Celebre quello realizzato a Gibellina, fra il 1984 /89, un esempio di land art creato a ricordo del luogo devastato dal terremoto. Il nuovo museo è occasione anche per conoscere Città di Castello e i dintorni. Il centro storico dalle stradine tortuose punteggiato di palazzi nobiliari, il bel Duomo e annesso Museo Capitolare e la Chiesa di San Francesco che a lungo ha ospitato lo Sposalizio della Vergine di Raffaello , oggi a Brera, dipinto proprio per questa sede nel 1504. Va aggiunto che la cittadina vanta una lunga tradizione del restauro e nella creazione di mobili in legno in stile. Molte le aziende della zona industriale dove è possibile fare acquisti a prezzi contenuti. La Rossi Artigiani realizza circa cento modelli di sedie per ogni gusto o richiesta. Da Lacole- Casa Italiana in migliaia di metri quadri è possibile trovare di tutto per la casa : tegole antiche di recupero, vecchi lavandini in pietra, pregevoli piastrelle di recupero, fontane, arredi da giardino d’epoca. Tutte cose perfette per abitazioni in città o campagna. Da non dimenticare il Laboratorio della Tela Umbra che prosegue la tradizione della tessitura a mano creando vere meraviglie: tendaggi, tovaglie, asciugamani in puro lino o impalpabile bisso. Ugualmente interessante la tessitura Busatti. Propone biancheria per la casa, anche su misura, in lino o in canapa con i motivi della storica tradizione umbra: grifoni affrontati, decori vasariani di frutta nei toni delle terre o dei verdi naturali. Se aggiungiamo che Città di Castello è uno dei centri principali per la raccolta del tartufo bianco, degustabile in vari locali della zona assieme ad altre eccellenze gastronomiche, trascorrervi un fine settimana appare davvero giustificato.