La nuova frontiera dell’ospitalità in case private aumenta del 20%
Si chiama temporary home il fenomeno emergente nel settore della ricettività turistica; si tratta della locazione temporanea di appartamenti privati ad uso turistico che sta vivendo un incremento costante soprattutto grazie a portali di distribuzione come airbnb.it
A dare evidenza al nuovo orientamento dei viaggiatori, che trascurano gli alberghi e le agenzie per mirare diritto all’affitto in case private, è stato EXPO a Milano, dove il Temporary Home, durante la esposizione universale, fa registrare un tasso di crescita del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sensibilmente superiore al trend degli affitti tradizionali, saliti dello 0,4%. Da Milano quindi parte una campagna per far emergere un settore che finora ha operato senza normative specifiche. Sono gli stessi operatori più strutturati, come per esempio il gruppo Halldis, con 400 appartamenti a Milano in affitto turistico, a chiedere un intervento legislativo che li faccia uscire dal cono d’ombra della generica definizione ‘extra alberghiero’.
A sponsorizzare la campagna di sensibilizzazione delle istituzioni è l’Associazione di categoria aderente a Confcommercio, RESCASA Lombardia.
Storicamente RESCASA ha sempre rappresentato l’offerta dei residence ad uso turistico; di recente, con la presidenza di Raffaele Paletti- titolare di varie strutture quali Residence Biancacroce, Desenzano, Lepontina, Cremona e My House Apartments – l’organizzazione si è aperta agli appartamenti ad uso turistico gestiti con partita IVA prendendo atto dei nuovi cambiamenti indotti dai consumatori.
“Le normative sono ferme al 1938, occorre adeguare le leggi alla realtà e in fretta. Per esempio ad oggi – spiega il presidente Paletti – per l’affitto turistico di appartamenti non si paga la tassa di soggiorno; in Lombardia per avere l’autorizzazione all’affitto turistico di una casa privata occorre presentare un’offerta di almeno 3 alloggi mentre in Liguria ne basta 1. C’è poi da considerare il problema più importante: in queste condizioni, il turista non ha alcuna garanzia perché non ci sono vincoli specifici per la sua tutela.”.
RESCASA riunisce oltre 60 strutture associate tra residence e case appartamento vacanza (CAV) nella sola provincia di Milano, con circa 3.500 unità abitative e 9000 posti letto.
Manca un censimento ufficiale del settore, ma secondo una recente ricerca della Università Bocconi, tali numeri rappresentano il 47% del totale delle strutture ricettive registrate in città, che sono in tutto 853. Il totale camere dell’extra alberghiero in città è pari dunque a 1.399 camere su 4.566 (il 31% del totale) con 2.719 posti letto su 8.486 (32%).
Una realtà economicamente significativa quella del Temporary Home, che EXPO ha letteralmente fatto esplodere, mettendo in movimento tutte le istituzioni.
RESCASA in concomitanza con l’ingresso nell’Associazione di società di gestione come Halldis, Rentopolis, Arcipelago Casa e altre realtà operanti nel segmento dell’affitto breve ha avviato anche un Osservatorio che fornirà aggiornamenti in un convegno già programmato per novembre.
*Foto: andremergulhaum