L’avvenimento è di quelli importanti. Da far conoscere e sostenere. La casa del Vescovo di Roma apre le porte ai visitatori. Dal 13 dicembre dieci magnifiche sale di rappresentanza del Palazzo Lateranense in Piazza S.Giovanni, adiacente all’omonima basilica, riveleranno oltre tremila metri quadri di storia e bellezza. Finalmente sarà concesso di accedere perfino all’appartamento papale e alla cappella privata del Pontefice il cui ruolo è da sempre anche quello di Vescovo della Città Eterna.
Proprio alla volontà di Papa Francesco si deve l’apertura di questo importante percorso che verrà guidato dalle Suore Missionarie della Divina Rivelazione , da anni impegnate nel proporre itinerari di arte e fede. “La Chiesa Cattolica ha sempre avuto fra i suoi compiti il sostenere l’arte e tramandarla alle future generazioni- scrive il Pontefice- Consideriamo la Bellezza come strumento di evangelizzazione pastorale e cerchiamo sempre più di rendere fruibile questo patrimonio di cui siamo custodi, protettori e responsabili. Un bene così grande offerto e condiviso “. E’ proprio il concetto che “la bellezza ci salverà” l’idea guida di una visita che consente di entrare nell’antico Patriarchio lateranense per secoli cuore della Cristianità, custode della Cattedra episcopale e di tesori di arte e fede che “lasciavano stupefatti i pellegrini – come sottolinea lo stesso Dante nel Canto 31 del Paradiso- per superare il Palazzo Laterano ogni altra opera umana”. Ancor prima dei Palazzi Vaticani è qui che Costantino, dopo l’Editto di Milano del 313 che concedeva la libertà di culto, promosse la costruzione della Basilica del Santissimo Salvatore , consacrata da Papa Silvestri I nel 318 a cui nel tempo si aggiungono gli altri edifici del Patriarchium. Il massimo splendore si raggiunge nel periodo medioevale e qui Bonifacio VIII indice il Primo Giubileo. Residenza papale per circa mille anni venne abbandonato durante la “cattività Avignonese “ (1309-1377) e il successivo trasferimento , per motivi geografici e di sicurezza del centro della Cristiuanità nei Palazzi Vaticani. Si deve alla “febbre edificatoria e urbanistica” di Sisto V (dal 1585 al 1590) la riqualificazione e ristrutturazione dell’area come della città tutta, destinata ad accogliere folle sempre maggiori di pellegrini. Fra le tante opere al Pontefice si deve la creazione del sistema viario che collegava le Basiliche e il posizionamento dei grandiosi obelischi egizi che ne sottolineano l’ubicazione e l’importanza. Su una di esse si aprono le finestre del percorso di visita del Palazzo che inizia nella grandiosa Sala dei Pontefici dal prezioso soffitto decorato con gli stemmi di Sisto V (Felice Peretti) , il leone con frutti di pera, e le pareti affrescate da lui realizzate a Roma. La sala testimonia dell’importanza storica dei luoghi. Qui infatti l’11 febbraio 1929 vennero firmati i Patti Lateranensi che appianavano i contrasti fra l’ex Stato Vaticano e il Regno d’Italia. Si prosegue attraverso la Sala degli Imperatori, di David, di Salomone passando per la vasta sala della Gloria e delle Stagioni con il trono papale. Il percorso di dipana fra imponenti corridoi dipinti a grottesche, arazzi preziosi e affreschi e raggiunge l’appartamento privato papale. A colpire il visitatore è l’estrema sobrietà delle stanze , arredate con essenzialità e prive di ogni riferimento a lusso e potere. Create da Paolo VI sembrano sottolineare come il Papa sia “Servus servorum Dei”, un sacerdote al servizio di Dio e dei suoi servi. Sobria eleganza che si conferma nella Cappella privata, il luogo dove Giovanni XXIII avrebbe voluto essere sepolto e che qui indisse il Sinodo Diocesano alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano II nel 1960 e dove fece trasferire gli Uffici del Vicariato. La visita si conclude proseguendo lungo lo scalone monumentale pe raggiungere la Basilica di S. Giovanni, altro scrigno di meraviglie. (Informazioni www.vatican.va)