Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi sono i protagonisti al Teatro della Cometa (vicino al Teatro di Marcello), dal 4 al 22 ottobre di FIORE DI CACTUS di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy. In scena: Anna Zago, Piergiorgio Piccoli/Daniele Berardi, Thierry Di Vietri, Matteo Zandonà, Anna Farinello, Ilaria Pravato, Federico Farsura; la regia è di Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese.
Una deliziosa commedia di situazioni spassose e divertenti malintesi.
Da un ispido cactus può sbocciare un fiore di straordinaria bellezza, mentre le bugie hanno sempre le gambe corte, specie se chi le racconta vive eternamente nella menzogna. Uno straordinario testo che è diventato ormai un classico della commedia “brillante”, un filone teatrale che non è assolutamente da considerarsi “minore”, in quanto ha modalità e criteri di realizzazione spesso complicatissimi. Questo tipo di teatro non ha solo la fortuna di avere grande presa sul pubblico, ma spesso riesce a raccontare, senza darlo troppo a vedere, grandi verità sulla vita, sull’amore, sul dolore e su tutte le debolezze umane.
Fiore di cactus alterna momenti sentimentali ad altri più scanzonati con grande naturalezza, andando dritto al cuore del pubblico, attraverso una serie di bizzarre storie d’amore che sbocciano fra situazioni fra le più “spinose”.
Il dentista Giuliano Foch, scapolo convinto, per evitare il matrimonio fa credere alla sua amante Tonia di avere moglie e tre figli. Ma quando la donna, a causa di un appuntamento mancato, tenta goffamente di togliersi la vita e viene salvata da Igor, il vicino di casa, Giuliano preoccupato promette di sposarla.
Prima però dovrà fingere di divorziare, ma la scrupolosa Tonia vuol esser certa che la moglie del dentista non abbia nulla in contrario e chiede di conoscerla personalmente. Giuliano, prigioniero delle proprie bugie, è costretto a inventarsi una consorte per presentarla a Tonia; la trova in Stefania, la sua burbera infermiera, che dopo alcune infelici esperienze sentimentali
si è trasformata in una specie di ispido cactus. Alla fine, dopo uno spassoso gioco di divertenti equivoci, il castello di bugie crollerà, e le “affinità elettive” fra i vari personaggi finiranno per trionfare.
Foto di copertina: Roma, Il teatro di Marcello