
Sciare di notte, illuminati dalla luna, o scoprendo la pista con il fascio di luce di una torcia fissata sul casco, è sempre un’emozione che difficilmente si dimentica.
Si avanza nel buio e il manto nevoso si offre allo sciatore metro dopo metro come una continua scoperta su un terreno che si rivela con tutti i suoi passaggi, dai più facili ai più impegnativi, conservando le possibili insidie del percorso come un gioco d’azzardo. Il Monterosa, quando i riflessi del tramonto si spengono nelle oscurità della notte propone questa esperienza, che forse ha ispirato lo scrittore Antonio Manzini nel suo romanzo: “Pista Nera”. Un viaggio nel dark side del Monte Rosa, quello degli enigmi da risolvere al chiaro di una luna che si specchia nel candore della neve abbondante dell’inverno. Eccone un tratto: “Il cielo in alto era blu scuro, come le profondità marine. Intorno alle creste dei monti invece, era arancione. Gli ultimi raggi sbiechi del sole coloravano i ghiacciai eterni di viola e le pance delle nuvole di grigio metallico. Su tutto dominavano imponenti i fianchi scuri delle Alpi.” In questo scenario crepuscolare della Val d’Ayas comincia il bestseller Pista Nera di Antonio Manzini, il primo della fortunata serie che vede protagonista Rocco Schiavone. Questo è quello che il “gattista” (in gergo, l’operatore alla guida del Gatto delle Nevi) vede, cantando Ligabue, prima di rinvenire un corpo nel candore nella neve di Champoluc. Parte da qui la vicenda di questo famoso romanzo giallo ai piedi del Rosa, in un’atmosfera dove a dominare è sempre il bianco dei ghiacciai perenni, che nei mesi invernali si estende anche al fondovalle, innevato fino a 120 giorni l’anno. Il mistero, da queste parti, è una costante. Il Monte Rosa che ha, all’apparenza, il nome di un colore chiaro, leggero e vitale, nasconde in realtà un lato noir, fatto di enigmi ed intrighi: sono I Misteri del Monte Rosa, le Village Escape che coinvolgono i villaggi di Antagnod, Brusson e Challand-Saint-Anselme nel cuore della Val d’Ayas e quello d’Issogne, all’imbocco della stessa.
Un’opportunità imperdibile per chi ama risolvere intrighi e misteri, ma trova che alla buia claustrofobia di una “escape room” sia di gran lunga preferibile l’ampia apertura celeste di una graziosa vallata alpina, dove abbinare enigmi affascinanti all’aria aperta per tutto l’anno. Quando il sole va giù, c’è anche la possibilità di fare sci alpinismo in notturna in Valle di Gressoney, qui il mistero continua e la bellezza si amplifica. Infatti, nella Valle di Gressoney, è possibile percorrere con le pelli di foca le piste da Staffal al Colle Bettaforca, abbinando all’attività anche un aperitivo o una cena in quota grazie alla collaborazione dei ristori Jutz, Sitten e Ristoro Colle Betta, che rimarngono aperti anche la sera fino alle 22. I percorsi disponibili per lo sci alpinismo in notturna sono due: da Staffal a Sant’Anna, lungo la pista B6 Delle Marmotte, con uno sviluppo di 2.300 metri e un dislivello positivo di 350 metri; da Sant’Anna al Colle Betta, lungo l’itinerario di risalita Colle Betta, con uno sviluppo di 3.100 metri e un dislivello positivo di 550 metri. È disponibile, al costo di € 5,00, anche il servizio di trasporto con la funivia Stafal-Sant’Anna dalle ore 17.00 alle ore 22.00, con corse ogni 30 minuti.
Occorre ricordarsi bene che l’ultima discesa in funivia è alle 22.15, se non si vuol passare la notte in quota. L’accesso alla funivia è gratuito solo per i possessori di stagionale SciAlpinismo Monterosa Ski. La discesa con gli sci è possibile lungo le piste Pistone Betta, Delle Marmotte e, a seguire, Diretta Staffal. L’ultima discesa dal Colle Betta è alle ore 22.00 ed è seguita da “pisteur secouriste” di Monterosa Ski. Ma il tempo stringe, le ultime date previste sono, venerdì 14 marzo, venerdì 28 marzo, venerdì 11 aprile. Comunque, anche senza sci, tutto il gusto delle cene in quota è sempre possibile. Per chi, durante la giornata, ha già sciato abbastanza e, dopo il tramonto, cerca soltanto relax e contemplazione della natura, dei suoi profumi e dei suoi sapori, le cene in quota sono sempre un’ottima soluzione. Nelle valli d’Ayas e di Gressoney l’esperienza inizia con il gatto delle nevi: nulla apre lo stomaco come un’avventura tra i boschi innevati e i sentieri montani. Il viaggio non è solo un mezzo per raggiungere i ristori, ma un vero e proprio evento memorabile. In Valsesia, invece il viaggio panoramico in telecabina inizia da Alagna, sospesi tra cielo e terra, su un panorama che si svela lentamente fino a raggiungere Pianalunga, a 2050 m. Un cielo stellato e il silenzio della montagna ci avvolgono come il calore dell’atmosfera all’interno del rifugio. Ogni boccone di questa esperienza culinaria unica fa sentire più vicini al cielo, in un luogo dove il tempo sembra fermarsi e la magia diventa realtà. Basta consultare il sito: Infopoint Visitonterosa.com , per avere tutte informazioni e i contatti per le cene nei punti di ristoro in alta montagna ad Alagna.
Foto: Monterosa Ski