Orient Express, più che un treno un mito su rotaie. Un nome evocatore di eleganza, internazionalità, luoghi esotici, viaggiatori eccentrici e mistero . Non a caso è stato ripetuta location per opere letterarie e celebri film. Per i libri oltre al celebre Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie è scenario per numerose opere: da Dalla Russia con amore di Jan Fleming a In viaggio con mia zia di Graham Greene, tutte riproposte sullo schermo più volte.
Particolarmente originale La Follia sull’Orient Express , di James Lowder, antologia di opere horror, ambientate sul treno. A questa leggenda in movimento l’Accademia di Francia in Villa Medici a Roma(www.villamedici.it) ha dedicato una mostra, curatori Eva Gravayat e Arthur Mettetal, aperta fino al 21 maggio e illuminante per scoprirne la complessa storia attraverso foto storiche, splendide locandine pubblicitarie dedicate ai luoghi attraversati dal treno, filmati d’epoca e due docu- film realizzati per l’esposizione dalla fotografa Sarah Moon e dallo scrittore Mathias Enard. L’Orient Express nasce dalla visione imprenditoriale di George Nagelmackers. Figlio di un banchiere belga e creatore nel 1872 della Compagnie International des Wagon- Lits (CIWL) in un momento di forte espansione industriale e conseguente espansione dei trasporti, di aumento di interesse per i viaggi, le mete esotiche e l’est europeo , concepisce una serie di treni gran lusso per una clientela di alto livello, curiosa ma amante delle comodità. Costruito da officine a volte italiane, come l’Ansaldo di Genova o la FIAT a Torino, ma con interni realizzati dai migliori tappezzieri, ebanisti e decoratori di Francia nelle grandi Officine di Saint Denis vicino Parigi di cui un’importante avveniristica per il periodo campagna fotografica realizzata da un celebre fotografo, Albert Chevojon nel 1908, pubblicizza le capacità. Il treno, prima battezzato Train Éclair de Luxe (treno di lusso fulmineo) e poi Express d’Orient, compie il viaggio inaugurale nell’ottobre 1883. destinazione Vienna. Invitato da Nagelmackers il jet set dell’epoca: scrittori, artisti, nobile, belle donne. Parola d’ordine il massimo confort per quello che diventerà l’Orient Express e un tragitto che andrà man mano ampliandosi: Romania, Bulgaria e, nel 1889, Istanbul. All’epoca, con la cultura orientalistica sempre più di moda, la capitale dell’Impero Ottomano esercita un forte fascino sugli intellettuali e le classi alte. Altrettanto un treno pensato come un hotel cinque stelle , con uno stuolo di camerieri in divisa solerti verso ogni richiesta , un ristorante gourmet con esclusivi menu serviti fra cristalli e argenti. Icona di eleganza e arte del viaggiare l’Orient Express resterà operativo fino al 1977 quando , gradualmente, con i nuovi treni ad Alta Velocità, il boom aereo e l’arrivo delle compagnie low cost , i tempi di viaggio sempre più ristretti e la progressiva scomparsa di una clientela con giorni di tempo e grosse cifre a disposizione per raggiungere Istanbul, il Cairo, la Costa Azzurra o Venezia le rotte tornano ad accorciarsi. L’ultima fermata diventa Bucarest, poi Budapest, poi Vienna, fino al 2007. L’ultimo treno con questo nome è partito da Vienna il 10 dicembre 2009. I nuovi tempi hanno messo fine all’attività ma il fascino resta e la mostra romana è occasione per un viaggio a ritroso di grande interesse.