Bene la montagna, gli agriturismo, il mare e le città d’arte. Deludenti i risultati a Roma, nonostante il giubileo. Dati contrastanti frenano l’ottimismo E’ davvero difficile tracciare un bilancio preciso dell’andamento turistico durante le trascorse festività pasquali. Sembra prevalere un quadro ottimistico, ma a guardare bene i numeri, le conclusioni sono discordanti. Nonostante gli attentati di Bruxelles e il clima non certo sereno sul piano internazionale, più di 7 milioni di italiani hanno scelto di trascorrere almeno un giorno di vacanza in Italia o all’estero. Ma, avverte la Coldiretti, sul piano nazionale il numero di chi si è mosso da casa è comunque in calo del 20 per cento rispetto allo scorso anno: un dato molto negativo che offusca l’entusiasmo di bilanci locali che in genere hanno registrato un andamento positivo. Ancora, secondo la Coldiretti, c’è stato un boom di presenze negli agriturismo e il ritorno al viaggio di un solo giorno; inoltre, l’85 per cento dei vacanzieri ha preferito restare in Italia. Assai diverse le cifre di Federalberghi, alla quale risulta che sono stati 9,7 milioni coloro che sono andati in vacanza fino a Pasquetta: +7,1 per cento rispetto allo scorso anno. Ma anche questa organizzazione rileva che il 91 per cento non ha varcato i confini italiani: un dato non certo incoraggiante per i tour operator che lavorano sul medio e lungo raggio. A Roma, secondo le analisi effettuate dalla Confesercenti, si è registrato un forte calo delle presenze turistiche, nonostante il Giubileo, pari a circa l’ 11 per cento in meno rispetto alla Pasqua 2015. Qui, le ragioni vanno ricercate in parte nella paura di attentati e in parte nella mancata ripresa dell’economia in Italia e in Europa, confermata dalle ultime stime dell’Agenzia Standard and Poor’s, che prevede un tasso di crescita dell’Eurozona più basso del previsto: 1,5% rispetto all’1,8% delle proiezioni di novembre 2015. La prospettiva al ribasso sarebbe legata al rallentamento delle economie emergenti. Tornando al comparto turistico, ancora secondo le analisi della Confesercenti di Roma, l’auspicato tutto esaurito nelle strutture ricettive della capitale non c’è stato e i ristoranti del centro per Pasqua e Pasquetta hanno lavorato a ritmi del 50 per cento rispetto al previsto. I dati di Roma non possono certo essere sovrapposti a quelli di tutte le altre regioni d’Italia, ma costituiscono una cartina di tornasole importante per capire l’andamento del mercato. Confesercenti sostiene che gli albergatori hanno rimodulato al ribasso i prezzi delle camere, ma poca cosa è stata prodotta. Ci sono state prenotazioni last minute, dal sabato di pasqua per rimanere fino a lunedì, ma gli stranieri a Roma si attestano comunque con un -5 per cento dovuto probabilmente alla minaccia terroristica delle scorse settimane. Per i ristoranti, bene quelli nelle località di mare e di montagna e nelle zone di campagna per la Pasquetta. Bene anche i musei civici e le gite fuori porta del Lunedì di Pasqua. Roma a parte, esultano invece gli operatori turistici della montagna italiana, con le Alpi e gli Appennini ben innevati dopo le abbondanti nevicate di marzo che hanno permesso il riscatto di una stagione invernale assai avara di precipitazioni. Bilanci positivi sono stati registrati anche nelle località marine, soprattutto nella riviera adriatica e in Sicilia, dove i turisti hanno potuto assaggiare un anticipo della stagione balneare. E’andata bene anche nella maggior parte delle città d’arte, che mantengono in media un trend positivo. Tuttavia, dati cosi contrastanti non permettono una conclusione ottimistica al cento per cento, anche se non mancano elementi concreti che possono far sperare in una evoluzione positiva del mercato.