Dopo il lungo lock down è grazie all’ampiezza della popolazione vaccinata e al tanto discusso Green Pass che la voglia di muoversi ed esplorare trova finalmente la possibilità di concretizzarsi. Anche attraverso il ritorno di manifestazioni già collaudate con successo
E’ il caso di eatPRATO l’appuntamento autunnale nato per far conoscere i prodotti e l’enogastronomia della città toscana e del suo territorio organizzata dal Comune di Prato e dalla Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori Tipici Pratesi
assieme al suo patrimonio artistico. Dal 2 ottobre e per quattro fine settimana vengono proposti una serie di Tour storico-artistici-culturali e gastronomici fra Prato, le sue mura trecentesche , i palazzi medioevali, i musei in dialogo con le celebri pasticcerie, i ristoranti, i prodotti tipici, con estensione all’armoniosa campagna, alle colline boscose e ai borghi che la circondano. Si scopriranno, anche attraverso coinvolgenti
teatralizzazioni en plein air , abbazie, pievi e dimore storiche ma anche agriturismi, aziende agricole, cantine dei vini di Carmignano e i secolari uliveti con soste degustative, pic nic nel verde , magari forniti della eatBOX gourmet con prodotti emblematici territorio. Come il Fico dottato di Carmignano, dal sapore zuccherino con una nota di anice , perfetto se accompagnato da mortadella pratese. EatPRATO Walking si concluderà il 31 ottobre con la Giornata Nazionale del Trekking Urbano. Offrirà l’occasione di scoprire l’anima industriale di una città che per secoli ha basato la sua fortuna grazie ai cenciaioli pratesi sulla stoffa e la tessitura. Si trattasse di sete e velluti o del recupero di stoffe usate e di poco conto. Basta per rendersene conto una visita il Museo del Tessuto, nella vasta area dell’ex Azienda Campolmi (Via Puccetti,3 –www.museodeltessuto) . Oltre 6.000 campioni di tessuti che vanno dal V secolo a oggi proponendo un viaggio nella creatività pratese e la storia di una delle eccellenze italiane in un grandioso esempio di archeologia industriale. Rispetto per una grande tradizione : “ Non si può capire il Rinascimento senza conoscere Prato”- asserisce Keith Christianse fra i maggiori esperti mondiali di arte italiana e apertura all’accoglienza. Lo dimostra la presenza di decine di etnie inserite nelle attività cittadine, in primis i cinesi. Innovazione e apertura al futuro Non è un caso se il Centro Pecci, una delle realtà internazionali più importante per l’Arte Contemporanea , si trovi qui. Creato dall’industriale Enrico Pecci ed inaugurato nel 1988 è stato riaperto nel 2016 con gli ampliamenti realizzati dalla visionaria progettazione di Maurice Nio. Altre a 3000m2 di sale espositive una libreria da 60.000 volumi, teatro, cinema e costanti attività didattiche e culturali. EatPrato consentirà al visitatore di abbinare al turismo in città, quello outdoor e l’enogastronomico per conoscere il territorio, le sue eccellenze, i suoi artigiani del gusto e le realtà di un’Italia che si sta impegnando per uscire definitivamente dall’emergenza. Per essere aggiornati sul programma wwweatprato.it