CORONAVIRUS: LA NUOVA PESTE DEL NOSTRO TEMPO

Intervista a Walter Pasini, Presidente della Società Italiana di Medicina del Turismo.

Il virus che si è sviluppato a Wuhan e che dalla Cina si sta diffondendo in molti paesi del mondo è stato giudicato una minaccia globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se non si contiene l’infezione, i danni alle economie del pianeta e soprattutto al settore del turismo possono essere incalcolabili. C’è una analogia con le epidemie disastrose dei secoli passati?
“L’epidemia del coronavirus 2019-nCov si sta diffondendo seguendo le caratteristiche comuni a tutte le epidemie e lo sta facendo, come era prevedibile, coinvolgendo grandi numeri a causa del numero e della la densità della popolazione cinese. Se un tempo le grandi epidemie di peste o colera impiegavano mesi per arrivare in Europa dall’Oriente attraverso le rotte del contagio, nei tempi moderni, considerando la rapidità e la diffusione del traffico aereo, esse si diffondono in poche ore. Per questo motivo, gli aeroporti, e non più i porti come succedeva un tempo, rappresentano la porta di ingresso delle epidemie. E’ lì che si deve concentrare l’attenzione delle nazioni. Sono gli aeroporti i luoghi che devono essere attentamente presidiati come lo erano un tempo i porti.”
Che caratteristiche ha questo virus, rispetto alla Sars e all’influenza aviaria di alcuni anni fa?
“L’infezione del 2019-nCo, come la Sars, l’influenza aviaria e tante altre nuove infezioni con caratteristiche epidemiche, rientra nel gruppo delle “malattie emergenti”, malattie non presenti in passato, che autorevoli istituzioni, come i Centri di Controllo delle Malattie (CDC) di Atlanta, monitorano da molto tempo a tutela della popolazione americana e mondiale.Anche la SARS, che nel 2003 colpi circa mille persone facendo oltre 800 morti fu dovuta ad un coronaravirus originatosi in Cina nella provincia meridionale del Guandong. Rispetto alla SARS, il 2019-Cov sembra avere minore letalità, ma una contagiosità nettamente superiore.”
Molte di queste infezioni virali si originano in Cina, quali sono le cause e le condizioni che ne favoriscono lo sviluppo e la diffusione?
“Come la SARS e l’influenza aviaria dovuta a vari ceppi del virus, l’infezione dovuta al 2019-nCov è una zoonosi, una malattia cioè che colpisce sia l’uomo che animali e come nel caso della altre infezioni ha avuto origine dalla grande promiscuità e contiguità che esiste in Cina tra gli uomini ed animali, domestici e selvatici, particolarmente evidenti negli affollati mercati dove vengono venduti animali vivi di ogni sorta.”
C’è chi sostiene che le autorità sanitarie cinesi abbiano sottovalutato l’infezione nella sua fase iniziale, o peggio ne abbiano taciuto la pericolosità. Tuttavia oggi assistiamo ad una grande mobilitazione del governo cinese per far fronte all’epidemia e contenerne la diffusione anche con disposizioni severe che sarebbero difficile da imporre nel mondo occicdentale.
“E’ stupefacente constatare nella gestione dell’epidemia da parte del governo cinese come, a dispetto degli enormi progressi scientifici e tecnologici registrati a partire da fine Ottocento, i metodi adottati per il contenimento dell’epidemia siano gli stessi impiegati nei secoli passati, a partire dal 1400, per contenere la peste e di quelli adottati nell’Ottocento per contrastare le sette pandemie di colera: creazione di lazzaretti, cordoni sanitari, sospensione di fiere e mercati, bandi di sanità, sequestro domiciliare. Mai però era successo nei secoli passati che queste misure fossero impiegate su una popolazione di oltre un miliardo di persone e che un cordone sanitario venisse utilizzato per isolare un paese della dimensione della Cina. E’ difficile prevedere se le misure adottare dal governo cinese avranno successo. Giova però, in questo caso, che ad adottare queste misure sia un governo che possa prevedere pene severe a tutti coloro che dovessero infrangere le norme imposte. La conoscenza della storia delle grandi epidemie del passato e delle misure impiegate dagli stati per fronteggiarle costituisce dunque un patrimonio di esperienza fondamentale per gestire le emergenze dei nostri tempi.”
Molti paesi hanno sospeso i voli con la Cina. Ci sono rischi per i passeggeri che viaggiano verso altre destinazioni?
“Nessun rischio corrono in questo momento i viaggiatori che si spostano nel mondo. Gli sviluppi futuri dipendono dalle misure intraprese dagli Stati per prevenire la diffusione del virus e dal successo delle misure di contenimento dell’epidemia adottate dalla Cina. Nessuno sa dire al moneto se l’epidemia del 2019-nCov diverrà pandemia. In tal caso è prevedibile che il turismo mondiale ed il commercio internazionale subiranno gravi conseguenze. Le competenze scientifiche acquisite e la collaborazione internazionale tra gli stati rappresentano sicuramente efficaci strumenti a difesa della salute globale.”