La mostra “Etruschi, Maestri Artigiani”, ( 25luglio, 31 ottobre 2019), inaugurata il 25 luglio scorso a palazzo Vitelleschi, Museo Archeologico di Tarquinia e al Museo Archeologico Nazionale di Cerveteri,vuole porre in evidenza le capacita’ artigianali ed artistiche degli Etruschi attraverso un percorso espositivo insolito, ma molto stimolante per il pubblico. Lo scopo dell’iniziativa e’ quello di rivalutare la cultura etrusca per meglioespanderla nel territorio italiano e straniero
I curatori della mostra (Andrea Cardarelli, professore ordinario di Preistoria e Protostoria presso l’Universita’ di Roma, la Sapienza e Alessandro Naso, professore ordinario di Etruscologia presso l’Universita’ Federico II di Napoli), hanno operato una rilettura degli oggetti etruschi gia’ presenti nei due musei aggiungendo alcuni capolavori del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e dei Musei Vaticani.
Rilegge infatti le prestigiose raccolte già esistenti nei due musei ed importanti capolavori ceramici conservati a Roma, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e oggetti preziosi della Tomba Regolini Galassi, appartenenti alle collezioni dei Musei Vaticani, che per la prima volta tornano a Cerveteri, dove furono scoperti. Vengono proposti al pubblico una serie di reperti particolarmente significativi provenienti dalle necropoli di Cerveteri e Tarquinia, facendoli emergere dal percorso museale.
I visitatori potranno inoltre ammirare sotto una nuova luce oggetti di raro pregio, come l’eccezionale corredo della tomba tarquiniese con la celebre situla (un particolare tipo di vaso cilindrico) dell’inizio del VII secolo a.C. recante il nome in caratteri geroglifici del faraone Bocchoris, ma anche una tromba-lituo, uno scudo e una scure in bronzo finemente decorati, sepolti nel VII secolo a.C. come offerta rituale in un antico deposito votivo di Tarquinia.
Dalla fine del VI all’inizio del V sec. a.C. l’importazione di vasellame dipinto da varie regioni della Grecia, con la preminenza assoluta dell’Attica e di Atene in particolare, raggiunse l’apogeo: molti vasi dell’epoca, opportunamente evidenziati nell’esposizione, riportano scene suggestive, che costituirono al tempo un potente ed efficace veicolo di diffusione della cultura e della mitologia dei Greci anche nell’Italia centrale. Ne è celebre testimonianza uno degli oggetti più famosi conservati nel Museo di Cerveteri: il cratere di Euphronios, noto capolavoro della produzione attica, che un etrusco ha voluto per sé e nella sua dimora eterna. La presenza di opere realizzate
direttamente da artisti greci ha poi stimolato in Etruria una ricca produzione locale, testimoniata ad esempio dal gruppo delle idrie (vasi per contenere bevande) ceretane con il loro stile originale e immediatamente riconoscibile.
La particolarita’ della mostra si focalizza su un video le cui immagini riproducono in modo autentico le fasi di lavorazione del bronzo degli Etruschi nel realizzare un elmo ed una spada di bronzo confrontabili con quelli autentici presenti nel Museo.La mostra, diretta da Edith Gabrielli , direttrice del Polo Museale del Lazio, s’inserisce all’interno del progetto Artcity e rappresenta una tappa importante per l’arte e la cultura del nostro Paese.
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