Si chiama “sharing economy” e si propone come un nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e di promuovere forme di consumo più consapevoli e soprattutto più economiche. L’espressione si traduce con “economia della condivisione” e nel campo turistico va forme di alloggio in residenze private a prezzi estremamente concorrenziali, fino a strutture che offrono ristorazione attraverso il web, condividendo cibo e spese tra più persone, adottando anche forme di baratto. Si tratta di una delle ultime innovazioni portate dalla “rete”, che sta dilagando in tutto il mondo, creando perplessità e sconcerto tra gli operatori dei mercati tradizionali. Dai siti di car sharing che fanno infuriare i tassisti, a “blablacar” che costuisce una alternativa fortemente concorrenziale alle compagnie di trasporto, fino ad “Airbnb”, che rappresenta una vera sfida ai motori di ricerca degli albergi e agli alberghi stessi, è tutto un fiorire di nuove iniziative che adottano un modello economico rivoluzionario. Di fronte al proliferare del fenomeno molte imprese europee dell’ospitalità e della ristorazione ritengono che le lacune delle attuali normative possano costituire un rischio per i consumatori e generino un’area grigia in cui possano prosperare fenomeni di concorrenza sleale. L’Assemblea generale di HOTREC, la Confederazione europea degli imprenditori del settore alberghiero e della ristorazione, della quale Federalberghi è socio fondatore, ha approvato un policy paper che individua dieci misure per rendere sostenibile e responsabile la “sharing economy” nella ricettività turistica. Il dossier elaborato da HOTREC mette in evidenza le questioni chiave che devono essere affrontate dalle autorità e dalla società: in primo luogo, la tutela della salute e della sicurezza dei consumatori e inoltre, la registrazione degli alloggiati e la rilevazione delle presenze, il rispetto degli obblighi fiscali, la tutela dei diritti dei lavoratori e la qualità della vita dei cittadini. “Spetta ora alle autorità di rendere la sharing economy un modello integrato – ha sottolineato Christian de Barrin, segretario generale di HOTREC – garantendo la salute e la sicurezza dei consumatori e il gettito fiscale, al pari di quanto fanno tutte le imprese dell’ospitalità, che danno lavoro a 10 milioni di persone e insieme con il turismo rappresentano la terza attività economica in Europa. “Stesso mercato e stesse regole, è questo il nostro slogan” ha affermato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi “e la lodevole iniziativa dell’Hotrec, che abbiamo contribuito ad elaborare, va nella direzione giusta per sconfiggere il sommerso e l’abusivismo. Insieme alle organizzazioni dei lavoratori -ricorda Bocca- Federalberghi ha chiesto alle istituzioni italiane di porre un argine al far west dell’ospitalità, che genera abusi, lavoro nero, evasione fiscale e insicurezza per i clienti e per i cittadini”. L’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) si è detta lieta di ricevere le proposte di HOTREC, che offrono un importante contributo al dibattito sulla sharing economy nel settore turismo. L’aumento dello spirito di iniziativa e il ruolo di guida dei consumatori hanno occupato il centro della scena.L’UNWTO – come ha affermato il Segretario Generale, Taleb Rifai – è favorevole all’innovazione e all’iniziativa privata, ma ritiene che si debbano trovare soluzioni avanzate per salvaguardare i diritti dei consumatori e gli standard di qualità, garantendo nel contempo parità di condizioni per tutte le aziende. Ramón Estalella, coordinatore della task force di HOTREC sulla sharing economy ha infine concluso che gli operatori della sharing economy dabbano offrire il proprio contributo al sistema economico ed alla società, assicurando, tra l’altro, la salute e la sicurezza degli ospiti, gli interessi dei cittadini, la concorrenza leale nei confronti delle imprese turistico ricettive, come pure il corretto adempimento degli obblighi fiscali ed il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Queste le dieci misure promosse da HOTREC:
1) Istituzione di un registro ufficiale degli alloggi turistici offerti da privati.
2) Definizione delle procedure per l’autorizzazione all’esercizio di tali attività
3) Monitoraggio dei movimento dei turisti nelle abitazioni private.
4) Garantire requisiti minimi a tutela della salute e della sicurezza dei clienti
5) Rispetto della legislazione fiscale
6) Identificazione dei viaggiatori nel rispetto delle norme Schengen
7) Tutela dei diritti dei lavoratori
8) Protezione della qualità della vita dei vicini di casa
9) Controllo del rispetto delle regole e monitoraggio dell’impatto del fenomeno
10) Sanzioni per la violazione delle regole.